In un interessante articolo a firma di Michela Finizio per il Sole 24 ore emerge un quadro inedito del Sud: “L’Italia dei primati va da Napoli con il più ricco patrimonio museale a Belluno con il minor numero di liti in tribunale. A raccontare la presenza di record territoriali nascosti, meno noti rispetto ai trend generali del benessere, è una selezione di trenta indicatori statistici su base provinciale, contenuti nella 32ª edizione della Qualità della vita del Sole 24 Ore pubblicata lo scorso lunedì 13 dicembre. Ne emerge una cartina decisamente meno “spaccata” tra Nord e Sud, rispetto a quella della classifica annuale, con alcune sorprese. Si trovano a Nuoro, ad esempio, le abitazioni più grandi, circa 112 mq per famiglia, contro una media di 75 mq a livello nazionale. Caserta è la provincia con meno anziani (di 65 anni e più) ogni 100 residenti in età attiva. La migliore qualità dell’aria si registra ad Agrigento. E Viterbo primeggia sia nella produzione di energia da fonti rinnovabili, circa 2.007 kWh rispetto ai 500 prodotti in media nei territori provinciali nel 2020, sia per il minor numero di esposti contro l’inquinamento acustico. «Rispetto ai trend prettamente economici, che negli ultimi mesi hanno colpito tutti i territori, il divario con il Mezzogiorno si amplifica soprattutto negli indicatori del benessere», dice Luca Bianchi, direttore generale dello Svimez. «Un divario qualitativo dello sviluppo – aggiunge – che è diventato un divario di cittadinanza». Per questo è importante sottolineare i dati in controtendenza. L’Italia delle eccellenze si colora anche nelle province arrivate agli ultimi due posti della Qualità della vita 2021. A Crotone, ad esempio, si regista la maggiore incidenza di amministratori comunali con meno di 40 anni (il 37% degli incarichi a ottobre 2022, contro una media nazionale del 26%). Foggia, invece, si distingue per il minor consumo di farmaci contro la depressione. Tra le province più virtuose spicca anche Cagliari, al primo posto sia per numero di medici specialisti attivi (58 ogni 10mila abitanti), sia per la qualità delle strutture ricettive misurata dal numero medio di stelle degli alberghi presenti sul territorio. «Il valore aggiunto pro-capite del 2020 delle aree metropolitane meridionali è la metà di quello delle aree metropolitane del Centro Nord», afferma Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne. «Solo Palermo e Cagliari – sottolinea – migliorano la posizione rispetto al 2000».”
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