La Banca d’Italia rivede al ribasso le stime del Pil per il 2022 diffuse nel dicembre scorso. Caro energia, contagi e decelerazione dell’economia, specie dei consumi, nel quarto trimestre 2021. Secondo quanto si legge nel Bollettino economico il nostro paese crescerà del 3,8 per cento (contro il 4 della precedente stima). Le previsionisu uno scenario con «riflessi negativi nel breve termine sulla mobilità e sui comportamenti di consumo ma senza un severo inasprimento delle misure restrittive». L’istituto centrale ricorda come le proiezioni di crescita per il 2022 siano più contenute di quelle rese note di recente dagli altri principali previsori «formulate prima che si manifestasse il nuovo peggioramento del quadro pandemico». Per il 2023 risultano più elevate di quelle diffuse in ottobre dal Fondo monetario internazionale e sostanzialmente in linea con quelle degli altri previsori privati e istituzionali. In ogni caso, è il caveat degli esperti di Via Nazionale, le prospettive di crescita sono soggette a molteplici elementi di rischio, orientati prevalentemente al ribasso. Nel breve termine l’incertezza è connessa con il quadro sanitario, il cui deterioramento potrebbe determinare limitazioni alla mobilità e incidere sulla fiducia di consumatori e imprese in misura maggiore di quanto al momento incorporato nelle stime, ostacolando ulteriormente la ripresa dell’attività economica. «Fattori di rischio sono inoltre legati alla possibilità che le tensioni sul lato dell’offerta siano più persistenti e si trasmettano all’economia reale in misura più accentuata, nonché all’eventualità di un più prolungato indebolimento del commercio mondiale. Nel medio termine, le proiezioni rimangono condizionate alla piena attuazione dei programmi di spesa inclusi nella manovra di bilancio e alla realizzazione completa e tempestiva degli interventi previsti dal PNRR». La ripresa dei consumi delle famiglia prosegue e salirà del 4,4% quest’anno ma nella prima parte del 2022 sarà frenata dall’aumento dei prezzi dell’energia e dall’evoluzione della pandemia che ha già indotto una maggiore cautela nel quarto trimestre e nelle ultime settimane. E’ quanto scrive la Banca d’Italia nel Bollettino economico secondo cui «il recupero dei consumi a livelli pre-pandemici si completerebbe con un ritardo di circa un anno rispetto a quello del prodotto. La crescita tornerà in maniera sostenuta dalla prossima primavera, grazie al miglioramento del quadro sanitario e al raffreddamento dei prezzi dell’energia».
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