“Il dibattito sulle regole del Patto di stabilità e crescita (Psc) ricorda la lettera rubata di Edgar Allan Poe: tutti cercano la soluzione per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche, eppure ce l’hanno già davanti agli occhi. Si chiama Next Generation Eu. Quello è il metodo, quella è la strada, quello è il modello di governance”. Lo scrive il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, in un intervento sul Corriere della Sera. “Su una cosa i Paesi membri dell’Ue dovrebbero essere tutti concordi – prosegue il ministro -: senza finanze pubbliche sostenibili e regole credibili e applicabili che le sovraintendano, i Governi sarebbero costretti a intervenire nell’economia in maniera preponderante e continua, limitando il funzionamento del libero mercato sul quale l’Unione è fondata. Crescita economica e sostenibilità delle finanze pubbliche, tuttavia, non sono due obiettivi antitetici, ma complementari. La soluzione ce l’abbiamo già ed è quella di rendere permanente il meccanismo di governance introdotto con il Next Generation Eu. Anzichè il bastone della rigidità delle regole, delle procedure di infrazione e dei meccanismi sanzionatori, peraltro mai applicati, è più efficace usare la carota dei fondi condizionati alle politiche economiche virtuose”. Quindi “i governi, coerentemente con la strategia europea per la crescita, dovrebbero mettere in campo, soprattutto, gli investimenti necessari ad attuarla, scorporandoli con l’introduzione di una golden rule. Con una maggior crescita indotta da una spesa qualificata per investimenti di scala europea, accompagnata dalle riforme, e il controllo della spesa improduttiva assicurata dal meccanismo di governance, la sostenibilità delle finanze pubbliche sarebbe assicurata naturalmente – conclude Brunetta -, senza la necessità di rigide regole e opinabili parametri quantitativi di varia natura”.
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