“La logistica dei trasporti certamente non aiuta la Calabria. Circa l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada. L’aumento dei prezzi dei carburanti spinge l’inflazione, taglia la spesa delle famiglie e riduce la competitività delle imprese”. È quanto si afferma in una nota della Coldiretti Calabria sugli effetti del nuovo aumento di gasolio e benzina che ha raggiunto il massimo da settembre 2013. “L’aumento sta contagiando l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce – si sottolinea nella nota di Coldiretti – il potere di acquisto dei cittadini che hanno meno risorse da destinare ai consumi, e aumentano i costi per le imprese. A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino a quasi il 40% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi su dati Ismea. Quest’anno produrre grano costa agli agricoltori 400 euro ad ettaro a causa dell’impennata dei costi energetici che si riflette a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti”. “In questo scenario pesa il deficit logistico – è detto ancora nella nota – per la carenza infrastrutturale per il trasporto merci, che aumenta il gap rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea. Da noi il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 €/km, più alto di altre nazioni. In queste condizioni è importante individuare alternative green come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sul Recovery plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie e concorrere concretamente a contrastare il cambiamento climatico”.
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