“Le ultime dichiarazioni sullo Smart Working nel Pubblico Impiego – si legge in una nota di Usb Liguria – nelle quali si legge con estrema chiarezza l’odio, mai sopito, contro i dipendenti pubblici e l’incapacità di concepire forme di organizzazione del lavoro diverse da quelle classiche, rendono evidente a tutti l’inadeguatezza del Ministro Brunetta a ricoprire il ruolo di Ministro della funzione pubblica nel quale lo ha fortemente voluto Draghi. D’altra parte la tardiva ‘indignazione’ di Cgil Cisl e Uil che a casa di Brunetta ci sono persino andati a cena per poi firmare il patto sull’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, subito seguiti dal codazzo del sindacalismo autonomo, suona oggi come una beffa. USB in splendida solitudine gridava alla provocazione immediatamente dopo la notizia della nomina a Ministro di Brunetta, denunciando che quei modi apparentemente mansueti, finanché melliflui, in realtà fossero solo una facciata dietro la quale c’era esattamente lo stesso personaggio della campagna denigratoria contro i dipendenti pubblici.” “Oggi – prosegue Usb – i nodi vengono al pettine e non solo per le dichiarazioni troppo sincere del Ministro, ma soprattutto per quanto non è stato fatto in più di un anno di Governo. Nessun reale investimento nel settore pubblico, poche assunzioni, tutte a tempo determinato e superspecializzate, nessun miglioramento dei servizi ai cittadini, ma tutta l’attenzione sulla crescita del PIL incuranti dell’acuirsi delle disuguaglianze e a discapito della messa in sicurezza dei luoghi di lavoro. Allora la domanda sorge spontanea, visto che accusa i dipendenti pubblici di far finta di lavorare, non sarà che sia lui a fingere di essere il Ministro della Pubblica Amministrazione? Noi pensiamo di si! Riteniamo che tutta l’azione del Ministro Brunetta sia stata indirizzata a favorire il profitto delle imprese private e nulla per garantire e migliorare la qualità dei servizi pubblici a cittadini e lavoratori.” “Per questo – conclude Usb – abbiamo lanciato una petizione online su change.org per chiederne le dimissioni che in poche ore ha raccolto migliaia di sottoscrizioni: per restituire dignità e rafforzare la qualità dei servizi pubblici e del welfare di questo Paese. Quindi è tempo che da questi soggetti sociali venga una valutazione sull’operato del Ministro e sulla sua adeguatezza a migliorare la Pubblica Amministrazione. Una petizione i cui contenuti hanno già creato qualche turbolenza anche dentro gli schieramenti politici che sostengono il Governo di Draghi cui la stessa è indirizzata, a partire dalle dichiarazioni di Elio Vito e il sarcasmo di Fabiana Dadone che ha preceduto Brunetta alla guida del ministero. l sottoscrittori, come si evince dai tanti commenti, sono lavoratrici e lavoratori indignati che si sono sentiti offesi: sono gli stessi che dall’inizio della pandemia garantiscono ai cittadini l’accesso a servizi fondamentali quali: cura, istruzione, ricerca, reddito, assistenza, spesso in condizioni proibitive e proprio attraverso il lavoro da remoto, come, ad esempio, nel caso più evidente della Scuola”. link alla petizione https://www.change.org/dimissionibrunetta
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