Rappresentano il 6,5% del settore, generano il 10% dei ricavi, il 28% dell’Ebitda e il 16% del valore aggiunto complessivo della manifattura italiana: sono le aziende “Controvento”, che sono riuscite a garantire elevati parametri di competitività per crescita dei ricavi, marginalità industriale, creazione di valore aggiunto, anche in un anno come il 2020, pesantemente condizionato dalla pandemia e dai conseguenti impatti sull’economia reale. A scattarne la fotografia è la terza edizione dell’Osservatorio “Controvento: le aziende che guidano il Paese”, curato da Nomisma in collaborazione con Crif e Cribis. La ricerca, che ha analizzato i bilanci di 75.000 società di capitali, fotografa un sistema manifatturiero a due velocità, con un gruppo di imprese che, pur rappresentando una minoranza, traina lo sviluppo e l’economia italiana. Le imprese che navigano controvento, tra il 2015 e il 2020, hanno visto crescere i ricavi delll’8,9% annuo, contro il -0,2% di quelle “non controvento”. Nell’anno dell’esplosione della pandemia e dei lockdown produttivi le imprese controvento hanno proseguito la loro crescita, con un incremento del volume d’affari pari al +5,5%. Il restante 93,5% del sistema produttivo nazionale ha registrato mediamente un fortissimo calo (-11,2%).
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