“Siamo molto preoccupati e amareggiati sull’Ipotesi che l’Unione Europea possa etichettare il vino come alimento ad alto rischio cancerogeno”. Una preoccupazione che accomuna il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria dop, il Consorzio del Salice Salentino doc, il Consorzio di Brindisi e Squinzano doc e Confagricoltura Puglia alla vigilia dell’approvazione del piano anticancro europeo. “In Italia e soprattutto in Puglia il vino non è una bevanda, è molto di più. Il vino è cultura, è racconto dei territori, è parte di una tradizione secolare oltre che una componente della Dieta Mediterranea, una dieta sana ed equilibrata e che è anche patrimonio immateriale dell’umanità; dunque il vino non può essere criminalizzato. È necessario scongiurare il rischio che decisioni avventate e dogmatiche mettano in pericolo il futuro di una filiera strategica per il nostro Paese come quella vitivinicola, senza peraltro riuscire a trovare una soluzione ai problemi di salute pubblica. Il consumo responsabile, rimane l’unica vera ricetta contro i rischi alcol-correlati. Se passasse il piano, i Paesi membri potrebbero adottare pesanti restrizioni sul vino, provocando danni enormi alla filiera: etichette con alert sanitari; divieto di pubblicità; divieto di sponsorizzazione; aumento delle tasse. Tutto questo a discapito dei nostri produttori. Ci batteremo perché non vada in porto, anche perché il vino è uno degli elementi produttivi più importanti del Pil e della bilancia commerciale, tra i pochi che non hanno visto diminuire investimenti e posti di lavoro neanche in tempi di crisi. Una brutta immagine per l’Italia vitivinicola e per la Puglia, una delle regioni italiane simbolo di vini di alta qualità. Siamo fiduciosi sul fatto che i nostri parlamentari italiani a Bruxelles si batteranno, come hanno sempre fatto finora, in difesa del vino e dell’intera Puglia”.
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