L’obiettivo dichiarato è quello di poter arrivare alle festività di Pasqua (quest’anno celebrata il 17 aprile) con un impianto regolatorio anti-COVID molto meno stringente rispetto a quello odierno. Possibile il via libera agli ingressi da tutti i paesi senza test né quarantena, così da attrarre i turisti che negli ultimi due anni, per ragioni legate alla pandemia, non sono partiti o hanno scelto altre mete. Occorrerà comunque decidere e mettere tutto nero su bianco nel minor tempo possibile, concedendo così agli operatori del settore il tempo necessario per gestire le prenotazioni. Del tutto probabile, inoltre, un allentamento delle restrizioni che interessano bar e ristoranti. Secondo le fonti citate dal Corriere, già dall’1 aprile potrebbe venir meno l’obbligo di Green Pass per il servizio all’aperto. Del tutto plausibile, invece, il rinvio fino a maggio del via libera anche al chiuso. Si attende il pronunciamento del Governo, come sempre chiamato a trovare il giusto equilibrio tra l’esigenza di rispondere alle necessità manifestate da settori in forte sofferenza e il bisogno di non commettere passi falsi. L’esperienza maturata da marzo 2020 in poi dovrebbe aver insegnato che abbassare la guardia sulla spinta dell’entusiasmo non è la scelta giusta.
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