Continuano a crescere i prezzi dei carburanti. In base alle rilevazioni settimanali del Mite, nell’ultima settimana la benzina verde ha raggiunto un prezzo medio di 1,849 euro al litro mentre il gasolio è venduto in media a 1,722 euro litro. Aumenti senza sosta, che secondo i calcoli delle associazioni dei consumatori hanno fatto aumentare di oltre 6 euro e mezzo in più il prezzo del pieno dall’inizio dell’anno, portando a situazione invariata la spesa maggior per il 2022 a 400 euro circa. Le associazioni tornano a chiedere l’intervento del governo. “Il Governo non può più rimanere a guardare, e serve intervenire con urgenza perché la corsa dei listini di benzina e gasolio sta determinando effetti pesanti sui prezzi al dettaglio, con un danno per l’intera economia”, dice il presidente del Codacons Carlo Rienzi. “Una emergenza che impoverisce i consumatori ma arricchisce le casse dello Stato, che grazie agli incrementi dei listini dei carburanti incamera maggiori entrate grazie alle tasse che gravano su benzina e gasolio”, afferma il presidente di Assoutenti Furio Truzzi. “Il Governo sta dormendo e non comprende che anche i carburanti, al pari di luce e gas, stanno facendo decollare l’inflazione, incidendo sui costi di trasporto di tutti i beni. Per questo è urgente che si riducano le accise di almeno 20 centesimi, raffreddando i prezzi e facendoli tornare a livelli ragionevoli” afferma Massimiliano Dona presidente dell’Unione consumatori.
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