Nel 2019, prima della crisi Covid, il turismo russo in Italia generava circa 1,7 milioni di arrivi e 5,8 milioni di presenze. Una quota considerevole della domanda turistica nel nostro Paese che, con l’apertura delle frontiere anche ai viaggiatori dotati di solo green pass di base, si sperava di recuperare, ma che è messa a rischio dalla crisi Ucraina. Lo segnala Assoturismo Confesercenti.
Gli effetti si sentiranno già nella primavera: il 24 aprile cade la Pasqua ortodossa, che solitamente genera in Italia 175 mila pernottamenti di turisti russi e quasi 20 milioni di euro di fatturato per le attività ricettive. Presenze che, probabilmente, non si concretizzeranno sull’onda delle tensioni internazionali.
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