La cosmesi made in Italy supera la crisi pandemica e riprende a crescere, ma è minacciata dall’aumento enorme dei costi energetici e delle materie prime, oltre che dalle forti tensioni della crisi Ucraina-Russia. Il comparto industriale raggiunge un fatturato globale di 11,7 miliardi di euro nel 2021, riprendendo a crescere del 10,2% rispetto al 2020 e superando i valori pre-crisi. Anche per il 2022 si stimano incrementi del 6,5%. Migliorato anche l’export, cresciuto nel 2021 del 13%, per un fatturato di 4,7 miliardi di euro e, per il 2022, si prevede un incremento del 7%.
Sui dati per l’anno in corso però incombono forti minacce, denunciate dall’associazione nazionale delle imprese Cosmetica Italia in occasione della presentazione dell’annuale analisi congiunturale svolta questa mattina in modalità webinar. Si va dalla spirale di aumenti dei costi energetici e delle materie prime, con un aumento dei costi di produzione in media del 21% (secondo il 94% degli imprenditori del settore), oltre alla più recente crisi bellica tra Ucraina e Russia. L’analisi dello scenario del settore, le criticità e l’impatto delle tensioni belliche in corso sono a cura del Centro Studi dell’associazione Cosmetica Italia e del Centro Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.
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