A rischio i progetti del Pnrr a Torre Annunziata. Se a Castellammare ormai le infiltrazioni della camorra sono state sancite da un decreto, per la città oplontina, dopo l’arrivo dei commissari, si attende l’esito della Commissione d’accesso. I numeri, del resto, negli ultimi trent’anni sono impietosi. Da quando è stata introdotta la normativa sugli scioglimenti, le influenze della criminalità organizzata hanno determinato in Italia il commissariamento di almeno un ente locale al mese. Non solo comuni, ma anche aziende sanitarie e ospedali. Ora a Torre Annunziata il lavoro è nelle mani della commissaria Guercio, nominata appena qualche giorno fa e ci si domanda se un organismo nominato per l’ordinaria amministrazione avrà la volontà di portare avanti i progetti in cantiere. Alcuni progetti, di fatto, sono già stati bloccati, come la videosorveglianza, la gestione delle strisce blu, con i lavori alle Arcate Borboniche mai ultimati. Senza contare la mancata gestione dei beni confiscati e gli eterni progetti incompiuti del porto e dello stadio e del rilancio dello Spolettificio. Unico baluardo resterà il recupero di Palazzo Fienga, già finanziato per 20 milioni di euro e gestito dal Viminale. Un presidio di legalità che strapperà alla camorra la roccaforte simbolo del clan Gionta.