di Rosa Sica
L’incertezza sulla portata delle sanzioni, anche indirette, che potrebbero colpire il genere di merci trasportate, la proprietà e il soggetto finanziario alle spalle, sta influendo negativamente sul traffico marittimo europeo ed italiano con la Russia e ancora di più con i porti del Mar Nero.
E’ quanto riferiscono diverse fonti di settore secondo cui l’effetto si aggiunge alla sospensione o chiusura delle attività di molti gruppi occidentali nel paese. Verso i porti russi ancora formalmente aperti nella zona come Novorossiysk ( quelli ucraini sono chiusi) i premi assicurativi War sono balzati di migliaia di volte. “Stiamo parlando – sottolineano – di premi pari all’ 1,5-2,5% rispetto allo 0,05-0,025% di quelli previsti in precedenza. Questo sta scoraggiando molti armatori anche se il prezzo delle materie prime servite da quegli scali. grano o petrolio, è salito molto. Le quotazioni peraltro valgono per sole 24 ore data la grande fluidità della situazione e la crescente escalation del conflitto”. Il rischio è quindi che delle navi possano servire queste rotte con coperture assicurative di secondo livello, non occidentali, che spesso poi non rimborsano i danni. Altro fattore di incertezza è il continuo aggiornamento, sotto la spinta degli Stati Uniti, delle sanzioni. “Se dovesse arrivare una sanzione più stringente o una sua interpretazione a maglie più strette che colpisca il proprietario o il carico di una nave, anche senza bandiera russa, proveniente da un porto russo durante il tragitto” spiega “quella nave avrebbe un ritardo o la cancellazione della la tratta successiva con danni economici non indifferenti”. Assicuratori e banche quindi stanno procedendo con grande cautela nel fornire le coperture anche per timore di finire sotto la scure dell’Ofac (l’organismo Usa che sovrintende alle sanzioni) in grado di irrogare pesanti multe.
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