Entrano due titoli Einaudi nella dozzina del premio Strega 2022: ‘Niente di vero’ di Veronica Raimo e ‘Spatriati’ di Mario Desiati e sono quelli che hanno le maggiori chance di essere nella cinquina del Premio Strega 2022. Ma questa volta, nell’edizione che segna il ritorno in presenza del maggior riconoscimento letterario italiano, sembra che dei veri favoriti alla corsa non ci siano. I dodici candidati scelti dal Comitato direttivo del Premio presieduto da Melania Mazzucco tra il super record di 74 libri proposti dalla giuria degli Amici della domenica, erano tutti presenti all’annuncio della dozzina il 31 marzo, giorno in cui Tullio De Mauro avrebbe compiuto 90 anni, come ha ricordato il presidente della Fondazione, Giovanni Solimine. Nella Sala del Tempio di Adriano a Roma i dodici candidati, cinque donne e sette uomini, hanno raccontato il percorso delle loro storie scritte o terminate per la maggior parte durante la pandemia. Tra le autrici c’è anche un’esordiente, la slovacca Jana Karsaiova con ‘Divorzio di velluto’ (Feltrinelli) presentato da Gad Lerner, che racconta la storia di una coppia, lei slovacca e lui ceco, la separazione della Cecoslovacchia e la lunga transizione dal regime comunista alla democrazia. “Mi rendo conto che è un libro di attualità e non ne sono felice, ma allora dico che è stato giusto scriverlo” ha spiegato la Karsaiova. Tra gli autori di lungo corso invece Claudio Piersanti “che andava a cena con Vasco Pratolini ed è legato a quella generazione, a quel mondo” come ha raccontato, con Quel maledetto Vronskij (Rizzoli), storia di un tipografo milanese e sua moglie. E se l’anno scorso dominava la figura materna, in questa edizione, come ha sottolineato Melania Mazzucco “svariati autori si confrontano con i padri – o nella genealogia maschile con i nonni – spesso imbarazzanti, mediocri, anaffettivi, violenti, comunque ingombranti. In generale ricorre la crisi del maschio”. La casa editrice Mondadori corre verso la cinquina con Alessandra Carati e il suo ‘E poi saremo salvi’ . Per i medio piccoli editori indipendenti entra L’Orma (editore di Annie Ernaux) con ‘Il cannocchiale del tenente Dumont’ di Marino Magliani e minimum fax con ‘Nina sull’argine’ di Veronica Galletta. Nella dozzina troviamo Adelphi con ‘Nova’ di Fabio Bacà e poi Marco Amerighi, con Randagi (Bollati Boringhieri), Alessandro Bertante con Mordi e fuggi (Baldini+Castoldi), Davide Orecchio con ‘Storia aperta’ (Bompiani)e Daniela Ranieri con Stradario aggiornato di tutti i miei baci (Ponte alle Grazie) che potrebbero tutti ottenere un posto in cinquina. “Abbiamo deciso di ripubblicare e aggiornare il Tesoro della Lingua Italiana di Tullio De Mauro e abbiamo fatto recentemente un accordo con l’Accademia della Crusca che ospiterà sul sito la sua versione web” ha annunciato Solimine ricordando De Mauro all’incontro a cui era presente Silvana Ferreri, vedova di De Mauro e al quale sono intervenuti fra gli altri Giuseppe D’Avino, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi e Pietro Abate, segretario generale della Camera di Commercio di Roma. La votazione dei cinque in corsa per la vittoria sarà l’8 giugno, per il secondo anno consecutivo al Teatro Romano a Benevento. E la cerimonia di proclamazione del vincitore il 7 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma. l libri in gara concorreranno inoltre alla IX edizione del Premio Strega Giovani. A giugno partirà un tour che li vedrà ospiti di festival e manifestazioni in tutta Italia e nel centoventesimo anniversario della nascita di Maria Bellonci, la scrittrice e fondatrice del Premio Strega verrà ricordata con numerose iniziative editoriali tra cui per Oscar Cult Mondadori un’edizione ampliata di Lucrezia Borgia, con l’introduzione di Giulia Caminito e la riproposizione dell’Intervista impossibile a Lucrezia scritta dalla Bellonci nel 1974 per la Rai.
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