Il prezzo del gas in Europa chiude in rialzo dopo le parole del presidente russo Vladimir Putin sul pagamento delle forniture in rubli. Dopo aver sfiorato i 128 euro al Mwh, le quotazioni hanno concluso la giornata a 125,9 euro, in rialzo del 5,07%. In crescita anche il prezzo a Londra dove si attesta a 299,32 penny al Mmbtu (+4,4%). Le nuove sanzioni in arrivo per la Russia e le mosse di Vladimir Putin per il pagamento del gas in rubli azzoppano le Borse europee, dopo una mattinata fiacca. I principali listini del Vecchio continente hanno concluso in netto calo l’ultima seduta del primo trimestre dell’anno, con i rendimenti dei titoli di Stato che segnano un calo in vista delle prossime mosse delle banche centrali. Sui mercati pesano anche le decisioni dell’Opec+ e il rialzo del prezzo del gas. Sul fronte valutario l’euro si indebolisce sul dollaro a 1,1099. L’indice d’area stoxx 600 conclude le contrattazioni in calo dello 0,8%. In flessione Francoforte (-1,31%), Parigi (-1,21%), Madrid (-1%), Londra (-0,83%). La Borsa di Mosca chiude euforica mentre il presidente Vladimir Putin ribadisce che il gas russo dovrà essere pagato in rubli. L’indice Moex avanza del 7,6% a 2.703 punti, con il colosso dell’energia Gazprom che guadagna il 12,26%. Si rafforza il rublo dopo il crollo avuto a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Attualmente per un dollaro sono necessari 82 rubli, restano sempre ben lontano dal periodo antecedente alla guerra quando la valuta di Mosca era scambiata a 75 sul biglietto verde.
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