Entro il prossimo mese di maggio l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) ha annunciato i primi pagamenti degli aiuti stanziati per il settore zootecnico, particolarmente penalizzato dall’impatto del Covid e ora dalla guerra in Ucraina, “ma questo – afferma il direttore di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – non basterà a consentire un ripresa delle aziende”. “Il nodo cruciale – spiega – era e rimane la presenza incontrollata dei cinghiali sul territorio che condizionano ogni possibilità di coltivare i terreni. Mais, erba medica, favino, cereali, colture essenziali per l’alimentazione del bestiame, sono ormai da considerare ‘a perdere’. La devastazione dei campi è evidente, come evidenti sono le ripercussioni in termini economici per le aziende, costrette ad acquistare foraggi e mangimi a costi elevatissimi, tra l’altro su un mercato estremamente ridotto a causa del blocco delle esportazioni conseguente alla guerra in Ucraina”. Il settore zootecnico in Molise, fa sapere Coldiretti, costituisce una importantissima realtà imprenditoriale che si compone di oltre 1.500 allevamenti, di cui circa l’80% costituiti da bovini, sia da latte che carne, mentre quelli ovicaprini sono circa 600, e circa 300 le aziende che allevano suini. La produzione di latte è stimata in circa 50 mila tonnellate annue.
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