“Vogliamo interpretare il Pnrr anche come una grande leva per lavorare alle diseguaglianze” del nostro paese e “utilizzare il progresso tecnologico nella sua accezione positiva” di ridurle e non aumentarle. Lo afferma il ministro per l’innovazione tecnologica Vittorio Colao nel suo intervento al XXV congresso Acri ricordando come “la tecnologia, a priori, non riduce il gap di diseguaglianze” territoriali o digitali. “Pensiamo all’impatto del Covid – ha spiegato -si stima che il 10% degli studenti nelle economie avanzate abbia avuto un ritardo di apprendimento significativo nella pandemia per il mancato accesso all’ educazione digitale ma una parte degli studenti più privilegiati ha avuto un acceleramento delle sue competenze allargando il gap”. Per questo è importante il Pnrr che “viene visto, anche con qualche ragione come un insieme di misure e un grande progettificio per fare progetti belli, giusti ma un po’ fine a se stessi”. “L’obiettivo ultimo della digitalizzazione è lo sviluppo e la forza del paese senza lasciare nessuno indietro” ha concluso il ministro.
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