Tra le altre problematiche il sottosegretario al Mipaaf parla di una vera emergenza per il mondo del vino” a proposito dell’aumento dei costi ed anche della reperibilità di materie come il vetro, il legno, i tappi, il cartone e la carta (packaging). “E’ una vera emergenza per il mondo del vino che mi è stata segnalata a Vinitaly”. “Il lavoro che vorrei fare è capire se il plafond di 15 milioni di euro ancora a disposizione per il vino può essere utilizzato a questo scopo, per aiutare le aziende in tal senso. Dopo Pasqua incontrerò le associazioni di categoria per vedere come utilizzarli” annuncia Centinaio. “L’esplosione dei prezzi delle materie prime e dei beni alimentari “è dovuto in parte ad un’inflazione che si sta avvicinando alla doppia cifra ma anche in base a speculazioni in atto, e non solamente in seguito alla guerra in Ucraina”. E’ quanto afferma il sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio commentando con l’Adnkronos. L’esplosione dei prezzi delle materie prime e dei beni alimentari, certificato anche dall’Istat, “è dovuto in parte ad un’inflazione che si sta avvicinando alla doppia cifra un po’ attesa ma anche in base a speculazioni in atto, e non solamente in seguito alla guerra in Ucraina”. E’ quanto afferma il sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio commentando con l’Adnkronos la situazione del caro materie prime e alimenti in questo periodo. “Sul grano sapevamo già da settembre-ottobre che ci sarebbe stato un 2022 impegnativo per un aumento dei prezzi, – spiega Centinaio – ma sono convinto che abbiamo delle filiere dell’agroalimentare dove comunque una parte della filiera un po’ di speculazione la sta facendo e non è la parte agricola. Ad esempio nella filiera dei salumi già nel secondo anello, mi risulta che ci sono in atto speculazioni”. Quanto alle difficoltà sulle materie prime come cereali e semi oleosi che venivano importate dalle zone coinvolte dal conflitto russo-ucraino Centinaio segnala che “in questo momento il problema più grosso lo l’abbiamo sui semi di girasole e sul mais, per entrambe le colture abbiamo aperto la possibilità di aumentare il numero di ettari in Italia e stiamo registrando un ritorno importante perché in tanti ci stanno dicendo che si sono messi a coltivare mais e girasoli, in particolare nella Pianura Padana e in alcune aree dell’Umbria” riferisce in merito alla decisione della Commissione europea di autorizzare l’estensione della superficie agricola per l’Italia di altri 200 mila ettari di terreni ‘a riposo. “Abbiamo riscontri positivi, – conclude – me lo hanno confermato le associazioni di categoria”.