di Daniela Mariano
POTENZA- Dalle castagne una concreta possibilità di sviluppo. Ovviamente le linee guida sulla castanicoltura, che risalgono al 2018, sono da aggiornare. In Basilicata la produzione di castagne interessa oltre al Vulture-Melfese, anche numerosi territori della Val d’Agri e del Lagonegrese-Sinni-Mercure-Pollino. E «rappresenta un’occasione per incrementare il reddito dei nostri agricoltori anche nelle aree più interne», sostiene l’assessore all’ambiente della Regione Basilicata Franco Cupparo. L’assessore ne ha parlato con i giornalisti a margine di un incontro che si è tenuto oggi a Potenza. Alla riunione, oltre all’assessore, hanno partecipato la dirigente generale del dipartimento, Emilia Piemontese, i rappresentanti dell’Agenzia lucana di sviluppo e innovazione in agricoltura (Alsia), dell’Unibas, oltre che varie associazioni di categoria, l’associazione Castanicoltori melfese, e alcuni amministratori comunali melfitani. L’ipotesi – è scritto in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – è «di programmare nei castagneti del Vulture una nuova attività di difesa fitosanitaria». Nel corso dell’incontro sono state anche affrontate le numerose problematiche del comparto castanicolo, che è stato definito «un patrimonio naturalistico e produttivo che la Regione intende difendere e valorizzare». Tra le proposte emerse c’è stata anche quella di «istituire un tavolo tecnico permanente specifico, di realizzare il catasto castanicolo tenuto conto che è necessario aggiornare i dati riferiti alla situazione attuale, intensificare il monitoraggio fitosanitario, pensare ad azioni di filiera». Per Cupparo, «va colta la trasversalità del comparto che oltre a produrre uno dei prodotti tipici e di qualità del “made in Basilicata”, vale a dire il marroncino Igp di Melfi, che è un fattore significativo per assicurare la tutela del territorio da frane e smottamenti, nonché – ha concluso – per creare un’opportunita’ per il turismo».