Un primo maggio amaro per i 14 autisti delle ambulanze delle Unità speciali di continuità assistenziale, istituite dall’Asp ad aprile 2020 per contrastare in pieno lockdown l’emergenza Covid. Senza lo stipendio da due mesi e con gli arretrati di ferie e roll del precedente contratto non ancora saldati. Un ritardo cronico e non più accettabile. A denunciarlo, in una nota, sono Giuliana Pia Scarano, Sandra Guglielmi e Michele Sannazzaro delle segretarie Fp Cgil e Filcams Cgil Potenza. «Lavoratori – aggiungono – che si sentono sempre più senza certezze, in quanto il loro contratto, già in proroga, e scaduto il 30 aprile, dovrebbe essere prorogato fino all’aggiudicazione della nuova gara, come ci ha fatto sapere il direttore sanitario, da noi interessato. Tuttavia, questi lavoratori, osannati quando sono stati lanciati in prima linea a combattere un virus sconosciuto e aggressivo, non possono continuare ad essere abbandonati a se stessi. Per coprire le necessità delle 7 Usco della provincia di Potenza, l’Azienda sanitaria decise di dare in appalto tramite gara il servizio per autisti delle ambulanze. 14 lavoratori che per 2 anni hanno coperto, su 7 postazioni, turni di 12 ore 7 giorni su 7. Bardati al fianco degli operatori sanitari per rispondere alle esigenze domiciliari dei pazienti positivi al covid, con turni pesantissimi, senza riposi e con paghe bassissime, di 7€ lorde l’ora. Non tutti rischierebbero la vita senza una effettiva tutela per il futuro, eppure questi 14 lavoratori lo hanno fatto con grande senso di responsabilità e professionalità. Sono mesi che chiediamo al direttore generale dell’Azienda sanitaria un incontro sulla questione autisti delle ambulanze. Sia usco che del 118. Mesi di silenzi. Sul tema, dopo l’accelerata dell’azienda sulla pubblicazione del bando a tempo determinato per autisti di ambulanza che, considerati i requisiti richiesti, taglia fuori quasi tutti gli autisti precari che hanno garantito i servizi in questi due lunghi anni di pandemia, abbiamo investito anche l’assessore alla sanità e siamo ancora in attesa di essere convocati. Il Direttore generale dell’Asp, insediatosi ormai da quasi quattro mesi, – aggiungono Scarano, Guglielmi e Sannazzaro – continua ad ignorare sistematicamente le nostre richieste, su questo e sui tanti altri temi aperti sui quali è necessario riprendere il confronto, non avendo ritenuto opportuno neppure convocare le organizzazioni sindacali per una riunione conoscitiva e i saluti di rito. Quando dovrà continuare ancora questa situazione? Se l’Asp dovesse proseguire con questo inaccettabile modus operandi e a non convocare le Organizzazioni sindacali, saremo costretti a tutelare gli interessi dei lavoratori dell’Asp e quelli dei servizi in appalto nelle sedi e nei modi che riterremo opportuni, non escludendo la proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori».
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