In Italia si contano circa 8 milioni di occupati con contratto scaduto in attesa di rinnovo. E’ quanto emerge dai dati forniti dal CNEL cui fa capo il meccanismo Codice Unico introdotto dal decreto Semplificazioni nell’ambito dell’Archivio Nazionale dei Contratti. In particolare, i contratti collettivi nazionali di lavoro vigenti nel settore privato sono 835 e riguardano 12.991.632 di occupati mentre gli accordi scaduti sono 516 e si riferiscono a 7.732.312 lavoratori (il 59% del totale). Dal monitoraggio sono esclusi i contratti dei comparti “Agricoltura” e “Lavoro domestico”, rinnovati e registrati nell’Archivio CNEL ma non ancora entrati nel flusso UNIEMENS associato al Codice unico. “La pandemia ha aggravato non una ma molte dimensioni delle diseguaglianze già esistenti nel Paese, non solo nel lavoro e nel reddito delle persone, ma nella salute e la mortalità, la partecipazione scolastica e l’apprendimento, le relazioni sociali e le condizioni generali di vita”, scrive il presidente del CNEL Tiziano Treu sul nuovo numero del Notiziario. “C’è l’urgenza di rivedere l’impostazione complessiva del nostro welfare – aggiunge – per andare oltre l’assetto ricevuto dal passato, che è di tipo lavoristico categoriale, per procedere in direzione di un sistema di protezione e di promozione sociale universalistico”.
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