“La digitalizzazione dell’economia e della società è il grande catalizzatore di questi anni e di questi decenni. Dico catalizzatore e uso un termine chimico-fisico, per dire che è il grande propulsore del cambiamento”. Lo ha detto il Ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in un’intervista trasmessa in video nel corso del convegno al centro studi Kineton di Napoli, dal titolo Meridiani digitali. Il Mezzogiorno, l’Italia e la sfida della transizione digitale. “Digitalizzare vuol dire comunicare, vuol dire semplificare, rendere più vicini alla gente, gerarchizzare, digitalizzare vuol dire anche più velocità, semplicità e vicinanza, vuol dire cambiare il paradigma dei comportamenti umani e dei comportamenti tra la dimensione umana e fisica”.
Per il ministro digitalizzare “è il cambiamento, come lo è stato il fuoco, la scoperta del fuoco, o la scoperta della potenza delle macchine, dei motori, che hanno cambiato il paradigma dell’organizzazione della società e la digitalizzazione se possibile è ancora più pervasiva”. “Per questa ragione digitalizzare si deve, è inevitabile. E’ un processo che va governato, gestito, dominato, vissuto, internalizzato, che deve diventare un pezzo della nostra vita senza diventare la nostra vita” conclude Brunetta. Intanto, le identità digitali in Italia hanno superato la soglia dei 30 milioni e Brunetta parla di “ottima notizia” che dimostra che, grazie al lavoro del ministro Colao e alla collaborazione degli identity providers e delle amministrazioni locali, la lunga marcia della digitalizzazione della Pa è in pieno svolgimento, e viaggia in anticipo rispetto ai tempi indicati dal Pnrr. “L’identità digitale – si legge nella nota – è un diritto per tutti i cittadini, perchè permette l’accesso in maniera inclusiva ai servizi della Pubblica amministrazione. Per questo, lavorare per diffonderla e per rendere il suo utilizzo più semplice e veloce è un preciso impegno del Governo. La prossima settimana il Dipartimento della funzione pubblica incontrerà i gestori coinvolti nel rilascio dello Spid per assicurare un’identità digitale all’intera platea dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici. Avanti verso un’Italia più digitale, più efficiente e più inclusiva”.
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