Se una delle carenze riscontrate, negli anni, in materia di accoglienza dei lavoratori migranti per strapparli alla morsa dei caporali era l’azione svolta in un sistema di perenne emergenza quando, al contrario, si tratta di un fenomeno ben strutturato, allora una importante risposta arriva dall’istituzione, anche in Basilicata, del tavolo regionale di contrasto al caporalato. La parola chiave è programmazione, perchè il lavoro sinergico è fondamentale per dettare la nuova Governance in materia di contrasto al fenomeno. Il Tavolo regionale è stato ufficialmente presentato dalla Regione Basilicata, alla presenza del Ministero del lavoro, dell’Inps, delle Prefetture, dell’Ispettorato del Lavoro, delle Aziende Sanitarie, del Consorzio Nova; di tutti quei soggetti, insomma, chiamati a lavorare in sinergia, ma ognuno ricoprendo il proprio ruolo e mettendo in campo le proprie competenze, per superare la cultura dell’allarme e dell’emergenza. La platea degli attori protagonisti del tavolo si allargherà in base ai settori nei quali sarà necessario agire. Tre sono le linee di intervento fondamentali: garantire i servizi socio-sanitari, il trasporto e la mediazione abitativa. A questi si aggiungono, in maniera complementare, la formazione, il potenziamento dei servizi di incontro tra domanda e offerta, il reiserimento socio-lavorativo di chi è stato vittima di caporalato. Istituito con delibera di Giunta nel mese di marzo, il Tavolo si inserisce nel quadro di partecipazione della Regione Basilicata – in partenariato con le altre quattro Regioni del Sud Italia (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), Ispettorato Nazionale del Lavoro, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e Nova consorzio nazionale – al programma Su.Pr.Eme. Italia (Sud protagonista nel superamento delle emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle cinque regioni meno sviluppate), finanziato dai fondi AMIF – Emergency Funds della Commissione Europea – DG Migration and Home Affairs, il cui partenariato è guidato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione generale Immigrazione. Come dimostrano i dati raccolti e presentati da Su.Pr.Eme. Italia, l’andamento degli occupati stranieri in agricoltura in Basilicata ha una curva crescente dal 2006 in poi, con una presenza sempre maggiore dei lavoratori provenienti dai Paesi dell’Unione Europea. Ai lavoratori stranieri residenti sul territorio regionale ogni anno si aggiungono i lavoratori stranieri provenienti da altre regioni in occasione delle campagne di raccolta. Dall’analisi dei dati dei Centri per l’impiego, si rileva che nel 2021, periodo gennaio-settembre, ci sono state 12.000 assunzioni di lavoratori provenienti da altre regioni. Secondo l’Inps su 6130 aziende in Basilicata solo 73 sono iscritte alla Rete del lavoro Agricolo di qualità. Numeri importanti e significativi. ”Metteremo in campo risorse regionali anche molto significative e cercheremo di lavorare valutando le esperienze degli anni scorsi- ha spiegato Michele Busciolano, Capo Gabinetto del Presidente Bardi- e gestendo quelle esperienze in maniera maggiormente sinergica e di efficientamento. Dobbiamo garantire ai lavoratori una accoglienza dignitosa e alle aziende agricole di poter avere manodopera in maniera regolare”.
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