“Salari da fame e mancanza di diritti nel turismo”: questa la denuncia del segretario generale della Cub, Marcelo Amendola, che spiega “anche per questo motivo venerdì 20 maggio saremo in piazza per lo sciopero generale e sociale indetto dalle sigle sindacali di base, associazioni e movimenti di cittadini e lavoratori”. Vi prenderanno parte lavoratori, pensionati e studenti che “intendono far sentire forte la propria voce per dire no agli investimenti in armi a scapito di quelli sociali”, sottolinea. In particolare il problema del comparto turistico “è rappresentato dai bassi stipendi, dalla mancanza di ammortizzatori sociali specifici per gli stagionali e del rispetto dei diritti dei lavoratori, di una seria programmazione per gli investimenti in infrastrutture, della necessaria formazione oggi totalmente inesistente, scarsa o fasulla”. Più in generale riguardo l’invasione russa dell’Ucraina per Amendola “la guerra produrrà, e già produce, gravi ricadute a livello economico di cui ora vediamo solo la punta dell’iceberg, ma che nel prossimo futuro provocheranno ulteriore povertà, chiusure di aziende e licenziamenti, andando nella direzione opposta rispetto a seri e corposi investimenti nel welfare, nella scuola pubblica e in generale nel mondo del lavoro, con l’Italia, unicum in Europa, dove negli ultimi anni i salari hanno progressivamente perso valore con un potere d’acquisto che si riduce ogni giorno di più a fronte di un costo della vita che non accenna a diminuire, anzi”.
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