“Il Pnrr non è solo investimenti, ma prevede anche una profonda tensione riformistica con un grande ruolo del Parlamento. Bisogna evitare passi falsi, battute d’arresto, momenti di distrazione”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, intervenendo all’EY Law Summit, sottolineando che “da parte dell’esecutivo c’è il massimo impegno per i 45 obiettivi di giugno e per procedere in linea con i programmi perciò il governo, “pur nel pieno rispetto del Parlamento, ha sentito la necessità di fare il richiamo” di venerdì sul ddl Concorrenza. “Il Pnrr -ha messo in evidenza il sottosegretario- è l’antidoto a rischi recessivi e per consentire già efficacemente a resistere alla crisi attuale” generata dall’invasione russa dell’Ucraina. La guerra ha “cambiato lo scenario complessivo. Si era di fronte ad una crescita forte della economia globale ed Italiana e ora siamo di fronte a una frenata”. Sul Pnrr, ha concluso, “sono possibili aggiustamenti, ma ogni sforzo viene speso per l’attuazione del Piano, che resta il punto chiave per l’azione del governo”. Dall’indagine effettuata da EY in collaborazione con SWG su un campione di oltre 140 imprese, è emerso che le sfide più rilevanti per la funzione legale nei prossimi anni saranno quelle legate alla privacy (per l’83% degli intervistati), alla sostenibilità (71%) e alla comunicazione d’impresa (69%). Su un campione di 1.000 responsabili di uffici legali emerge che la funzione legale – seppure ancora focalizzata sulle tradizionali attività di compliance e due diligence per le pressioni di investitori (80%) e regolatori (71%) – sta iniziando a fare i conti con le nuove sfide poste dalla sostenibilità, prendendo in seria considerazione anche tutto ciò che attiene ai rischi reputazionali dell’organizzazione. In relazione agli aspetti che ritengono rappresentino il rischio maggiore per l’azienda, parlano di perdita di clienti (83%) o danni al brand (82%), piuttosto che di ostacoli agli investimenti (66%) o del rispetto delle nuove normative (65%); da qui l’esigenza (per il 66% degli intervistati) di aumentare la collaborazione con le altre funzioni aziendali (dal finance all’HR, passando per il marketing e le PR) nel corso dei prossimi tre anni. Meno del 10% dei General Counsel (GC) intervistati ritiene il management aziendale realmente consapevole dei rischi legati agli aspetti ambientali della sostenibilità e soltanto il 16% dichiara che tali obiettivi sono chiaramente definiti. 9 su 10 riportano che la sfida più complessa per i dipartimenti legali è fornire consulenza al management su questioni per le quali le aspettative dei clienti superano gli obblighi legali e regolamentari dell’organizzazione, dove cioè non esiste una guida chiara da parte delle autorità di regolamentazione: il 98% afferma di trovarsi a creare policy per affrontare le questioni sociali laddove non esistono norme specifiche; e il 96% ha affermato lo stesso in relazione alle questioni ambientali. Il 66% dei GC (rispetto al 52% della precedente rilevazione) ritiene che l’attenzione ai temi ESG accelererà e quasi tutti (99%) si aspettano un forte aumento dei volumi di lavoro, ma nutrono anche preoccupazioni su come gestirlo: secondo il 96%, la funzione legale richiederà competenze aggiuntive e per il 94% non si dispone delle risorse necessarie.
“Siamo in una fase di trasformazione accelerata delle aziende che per i giuristi d’impresa rappresenta un’importante opportunità per il ripensamento del proprio ruolo. Senza contare il profondo cambio di rotta che la partita legata al PNRR potrebbe imprimere alle divisioni legali: l’84% degli intervistati ritiene che il PNRR sia un’occasione unica per il rilancio del Paese e l’87% crede che le imprese italiane, e in particolare i loro dipartimenti legali, dovrebbero essere maggiormente coinvolti nella definizione degli obiettivi e delle normative di applicazione. Nella congiuntura attuale, la funzione legale può giocare un ruolo fondamentale nel ridefinire obiettivi, linee guida e governance affinché le aziende si allineino agli obiettivi di crescita sostenibile di lungo termine delle aziende”, ha dichiarato Stefania Radoccia, Managing Partner di EY Tax & Law in Italia, in apertura dell’incontro .
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