“Per la valorizzazione e la transizione del settore pesca occorre avviare una strategia concreta per consentire l’ammodernamento della flotta peschereccia, così da colmare i gap che incidono sul soddisfacimento della domanda interna, sull’ambiente, sul costo delle produzioni, sulla sicurezza del lavoro a bordo, sulla competitività e sostenibilità dell’intero sistema”. Lo ha detto Francesca Biondo, direttore generale di Federpesca, oggi in audizione dinnanzi a una delegazione della Commissione pesca del Parlamento Europeo a Mazara del Vallo. “E’ necessario mettere in atto politiche industriali a supporto del settore per poter garantire un’industria marittima florida, competitiva, verde e digitale. Il futuro della pesca passa da una riqualificazione dell’intero comparto: una flotta tecnicamente moderna, equipaggi preparati, rispetto del contesto ambientale e valorizzazione del prodotto”, ha spiegato. A tal fine la Biondo ha suggerito ai commissari che “il Feampa dia priorità nella demolizione alle barche più vetuste e non, come è stato fatto in passato, a quelle più nuove”. Il direttore di Federpesca ha ribadito che “fino a quando non saranno definite politiche di gestione condivise con i Paesi del Mediterraneo che hanno accesso ai nostri stessi stock ittici, qualsiasi strumento, anche quello delle quote, sarà solo un palliativo. La regolamentazione unilaterale dello sforzo di pesca non produce effetti sulle risorse ittiche, anzi rende le nostre imprese meno competitive”.
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