Presentato questa mattina nella sede di Matera della Camera di Commercio della Basilicata il rapporto Ebert “Italia diseguale. Tre Mezzogiorni per tracciare le diseguaglianze del Sud Italia”. All’iniziativa promossa dalla Cgil Basilicata hanno partecipato Tobias Mörschel, direttore della Friedrich-Ebert-Stiftung, Francesco Prota professore associato in Economia Politica all’Università degli studi di Bari Aldo Moro, Canio Alfieri Sabia dirigente generale per lo Sviluppo Economico, Paolo Stasi Circolo La Scaletta Matera, Massimo De Salvo presidente Confapi Matera, Eustachio Nicoletti segretario generale Cgil Matera, Angelo Summa Segretario generale Cgil Basilicata e Giuseppe Massafra segretario nazionale Cgil. Modera Michela Carmentano, segretaria Cgil Basilicata. Con il progetto “Europa diseguale – Affrontare le disparità regionali in Europa”, la FriedrichEbert-Stiftung e la Foundation for European Progressive Studies (FEPS), formulano raccomandazioni politiche progressiste sulla base dei rapporti sulle disuguaglianze redatti per diversi Paesi europei, tanto a livello nazionale che comunitario. “La pubblicazione presentata questa mattina a Matera – spiega Angelo Summa – si propone di stimolare il dibattito sul futuro dell’Europa e presentare proposte concrete su come affrontare questioni politiche centrali. L’Italia è un paese che in diverse aree presenta profondi contrasti strutturali ed economici: le regioni italiane si differenziano notevolmente per tessuto demografico, performance economica, benessere e qualità delle istituzioni”. Il divario tra Nord e Sud è stato un tratto distintivo dello sviluppo economico italiano fin dall’unificazione politica del paese avvenuta nel 1861. Tale divergenza sembra rafforzata da quella necessità di trasformazione che nel XXI secolo ha interessato le regioni italiane, più o meno preparate a questo cambiamento. E infatti dall’elaborazione cartografica delle disparità si evince come l’Italia possa essere suddivisa in quattro aree territoriali. “Occorrono migliori politiche di sviluppo territoriale, che tengano conto dei luoghi, per trovare una soluzione alle annose differenze tra Nord e Sud – conclude Summa – politiche che mirino ad offrire opportunità alle persone che vivono nelle regioni meridionali e attingano a un potenziale ancora inutilizzato”.
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