I 36mila bancari delle Bcc avranno un aumento di 190 euro, 150 in agosto e 40 in ottobre, dopo che Federcasse e Fabi, First Cisl, Fisac Cgil Uilca e Ugl credito hanno siglato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle banche di credito cooperativo, scaduto nel 2019. È il primo dopo la riforma del credito cooperativo 2016-2018 con cui è coerente. Prevista anche la creazione di una cornice di riferimento nazionale dello smart working fino a un massimo di 10 giorni con diritto alla disconnessione e retribuzione invariata per il lavoratore, con previsione del buono pasto. Matteo Spanò, vicepresidente di Federcasse e presidente della Delegazione sindacale, della quale fanno parte esponenti delle Federazioni Locali e delle Capogruppo Iccrea e Cassa Centrale, spiega che «l’accordo interviene in uno scenario generale complesso» e «completa l’evoluzione del quadro della contrattazione collettiva rendendolo coerente con l’attuazione della Riforma del Credito Cooperativo 2016-2018. Contiene misure che confermano la centralità dei nostri collaboratori e collaboratrici grazie alla modernizzazione delle discipline sull’armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro, all’introduzione di nuove tutele che promuovono la genitorialità e tengono conto delle esigenze di cura dei lavoratori-lavoratrici e dei loro familiari». Sul capitolo della retribuzione di produttività su cui ci sono stati momenti di forte frizione, «siamo soddisfatti delle innovazioni – aggiunge Spanò -: abbiamo voluto e saputo coniugare le esigenze della coerenza mutualistica, della sostenibilità e della produttività».
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