«Le speculazioni sui carburanti hanno di fatto vanificato la riduzione delle accise, e l’unica misura davvero utile che il governo può adottare per salvare famiglie, imprese e l’intero sistema economico è ricorrere a tariffe amministrate per benzina e gasolio, con i prezzi che, in questo momento di emergenza, vengono imposti dallo Stato», è il punto di Assoutenti. Su questa linea di pensiero si trova anche l’Unione nazionale consumatori. «Sconto insufficiente e inadeguato a quella che oramai è un’emergenza nazionale», ribadisce il presidente Massimiliano Dona. «Limitarsi a prorogare il taglio delle accise ha già dimostrato di non bastare per frenare i prezzi impazziti – aggiunge -. Da quando è iniziata la guerra, nonostante l’intervento del governo, sia gasolio che la benzina hanno già superato la soglia di 2 euro al litro anche in modalità self. Se il governo non voleva tornare ai prezzi amministrati come da noi proposto, doveva alzare la riduzione di almeno altri 10 cent, in deroga per il gasolio alla normativa europea, e ridurre l’Iva dal 22 al 10%».
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