Il ministero – ha rilevato la Corte Conti – non ha tuttavia proceduto, per gli anni 2019-2022, alla riassegnazione delle somme, sui pertinenti capitoli di spesa, per l’alimentazione del fondo stesso.
Per quanto è emerso dall’analisi che la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti ha condotto sul Fondo salva opere, i magistrati contabili hanno richiamato il Mims a porre in essere, d’intesa con il ministero dell’Economia, “ogni azione volta a sensibilizzare le amministrazioni interessate sull’obbligo di versamento del contributo e a verificare la sua effettiva corresponsione da parte dei soggetti che vi sono tenuti”. Questo, sia al fine di evitare che “i crediti vadano in prescrizione, sia per richiedere la riassegnazione delle risorse sui pertinenti capitoli di spesa”, ha concluso la magistratura contabile.
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