«Occorre accompagnare il “Green Digital Hub Basilicata” con un piano di politica industriale capace di orientare e specializzare l’area industriale di Tito verso i settori IT (Innovation Technology) e Green Economy per farne una grande Digital Area. In tal senso, oltre ad ampliare, potenziare e migliorare i servizi alle aziende insediate o da insediare, occorrono azioni mirate capaci di attrarre altri grandi player di questi settori, di sostenere la nascita di nuove imprese e di aiutare il tessuto delle nostre PMI ad entrare nelle catene di fornitura di quelle multinazionali – come Hitachi e Smart Paper del Gruppo Indra – che già operano con importanti stabilimenti nella zona industriale di Tito. E’ necessario, inoltre, intervenire sul sistema della formazione delle competenze per istituire, al più presto, un ITS sul digitale per costruire, insieme alle stesse aziende IT, profili professionali in linea con le loro esigenze o, comunque, capaci di accompagnare nella trasformazione digitale il resto del tessuto produttivo. Anche l’Università deve mettersi in armonia con il sistema delle imprese per adeguare sia la propria offerta formativa che i progetti di ricerca e innovazione magari in relazione con le attività dello stesso CNR. Noi della UIL crediamo che sia fondamentale, oggi più che mai, lavorare insieme a tutti gli attori dello sviluppo per immaginare azioni e percorsi in grado di creare quelle opportunità che i nostri giovani meritano per riuscire a soddisfare le loro aspirazioni personali e familiari senza dover andare via a fecondare e far crescere altri territori», così una nota del segretario regionale della Uil, Tortorelli.
Scopri le ultime notizie in tempo reale. News e aggiornamenti su politica, cronaca, lavoro, economia, attualità e molto altro su www.supersud.it