Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha reso noti i dati sulle immatricolazioni di auto relativi al mese di giugno 2022. Lo scorso mese sono state immatricolate 127.209 autovetture a fronte delle 149.670 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari a un calo del 15,01%. I trasferimenti di proprietà sono stati 370.840 a fronte di 304.025 passaggi registrati a giugno 2021, con un aumento del 21,98%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 498.049, ha interessato per il 25,54% vetture nuove e per il 74,46% vetture usate. “L’apertura della piattaforma per la prenotazione degli incentivi, il 25 maggio scorso, non ha generato una vera inversione di tendenza, né d’altronde avrebbe potuto in così poco tempo, agendo esclusivamente sulle pronte consegne, una porzione minimale del mercato”, si legge in una nota di Unrae. “L’Unrae ha già espresso soddisfazione – a seguito delle pressanti e reiterate richieste al Governo – per il prolungamento dei termini di conferma delle prenotazioni degli incentivi – prosegue la nota – portati da 180 a 270 giorni, scadenza valida per gli incentivi 2022 ma per quelli del 2021 applicabile solo ai veicoli prenotati dall’1 ottobre 2021”. “Il nuovo termine risulta senz’altro più adeguato alla reale situazione, e fa uscire operatori e consumatori da una estrema incertezza riguardo all’effettiva possibilità di fruire degli incentivi”, ha commentato il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci. Dopo il rapido esaurimento del fondo per gli incentivi destinati alla fascia 61-135 g/Km, si segnala invece un tiraggio che va a rilento per le vetture 0-20 g/Km e 21-60 g/Km: un utilizzo molto ridotto da parte dei clienti privati, gli unici ammessi a beneficiare del sostegno. Lo stesso vale per la minuscola quota riservata al car sharing, che normalmente si approvvigiona dai noleggiatori, esclusi dagli incentivi. Con questo ritmo, a poco più di un mese dall’avvio degli incentivi, la proiezione per fine anno indica un mancato utilizzo dei fondi pari al 60% per la fascia 0-20 g/Km e all’80% per la fascia 21-60 g/Km. “In questa situazione – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor –, sarebbe auspicabile un immediato intervento del Governo per modificare il Decreto del 6 aprile che ha uno stanziamento inadeguato per sostenere le auto con emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi al chilometro ed uno stanziamento esuberante per le auto con emissioni da 0 a 60 grammi di CO2 al chilometro. Senza modificare lo stanziamento complessivo, gli effetti del fallimento che si è già profilato potrebbero essere contenuti facendo affluire in un unico stanziamento comune alle vetture con emissioni da 0 a 135 grammi di CO2 al chilometro tutti gli stanziamenti oggi residui e prevedendo la possibilità di accedere agli incentivi alle persone giuridiche pure per utilizzazioni diverse dal car sharing. Quest’ultima misura potrebbe essere di grande utilità per le soluzioni elettriche o con livelli di emissioni molto basse dato che la propensione all’acquisto di auto di questo tipo delle persone giuridiche è superiore a quella delle persone fisiche”. Data la gravità della situazione per il mercato dell’auto, che non accenna a migliorare, ma che anzi potrebbe ulteriormente peggiorare con effetti catastrofici, Gian Primo Quagliano ritiene anche necessario che il Governo, oltre a ridisegnare il provvedimento sugli incentivi con le modifiche appena suggerite, intervenga nuovamente pure per aumentare in misura significativa lo stanziamento complessivo per sostenere il mercato dell’auto nel 2022.
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