Una frangia di tassisti, dopo la fine del corteo, si è diretta sotto Palazzo Chigi. Molti di loro hanno cominciato a tirare bottigliette d’acqua di plastica in mezzo alla strada.
Momenti di tensione ci sono stati tra i tassisti e le forze di polizia che li hanno contenuti.
“Il governo non è intenzionato a fare lo stralcio dell’articolo 10 del ddl concorrenza, ma è disponibile a portare avanti il confronto per chiarire meglio e puntualizzare”. Lo dichiara la viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, intervenendo a Radio 1. “Al tavolo di ieri con i sindacati dei tassisti – ha spiegato – ho invitato le parti a rinviare lo sciopero di oggi per continuare a lavorare e definire meglio il testo dell’articolo 10 del ddl concorrenza”. ‘Draghi, non te lo chiede l’Europa, te lo chiede Uber’. Così c’è scritto sullo striscione che è stato portato alla testa del corteo dei tassisti, a Roma. “Questo per smentire le giustificazioni del governo che ha inserito nel Ddl concorrenza tpl non di linea, taxi e Ncc, ovvero servizi pubblici non compresi nei processi di liberalizzazione previsti dalla Bolkestein”, spiegano i sindacati. Lo sciopero delle auto bianche è comunciato questa mattina in tutta Italia. La vigilia – Lo sciopero dei taxi è confermato. Nonostante il tentativo di mediazione in extremis al ministero dei Trasporti a partire da domattina, in tutta Italia, le auto bianche si fermeranno per 48 ore, come protesta contro contro il mancato stralcio, chiesto dai tassisti, dell’articolo 10 del ddl concorrenza. Ad aderire alla mobilitazione la quasi totalità delle sigle, a fronte di alcune che hanno deciso di soprassedere. Dopo la fumata nera dello scorso 27 giugno la viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, su delega del governo aveva nuovamente convocato i sindacati, ma il nuovo confronto, spiegano i rappresentanti della categoria, non ha avuto esito positivo “perché l’articolo 10 del ddl concorrenza non verrà stralciato ma modificato nelle parti non sostanziali. Siamo sempre più convinti – sottolineano – che la riscrittura delle norme per migliorare il settore debba avvenire non con una legge delega inserita in un ddl concorrenza, ma attraverso un provvedimento di confronto tra categoria, governo e sindacati”. Nel mirino dei tassisti c’è la deregolamentazione del settore e, nello specifico, a non andare giù è “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”, come recita l’articolo 10 del ddl. Ma anche, più in generale, “la promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati”. Parallelamente allo sciopero si terrà anche una manifestazione a Roma, che vedrà la partecipazione di tassisti provenienti da tutto il Paese. Raduno e partenza sono previsti alle 10 da Piazza della Repubblica, con destinazione Piazza Venezia, dove si alterneranno gli interventi dei sindacalisti. Intanto il ddl concorrenza prosegue, in seconda lettura dopo le modifiche apportate al Senato, il suo iter alla Camera, con il nodo più spinoso che riguarda proprio i taxi. Entra nel vivo infatti, in Commissione Attività produttive, l’esame dei circa 400 emendamenti presentati. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari l’obiettivo della maggioranza sarebbe chiudere le votazioni entro la fine della prossima settimana, con l’approdo del testo in Aula che potrebbe avvenire nella terza settimana di luglio.
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