Su un totale consumi all’anno di oltre 19mila euro pro capite, per le spese obbligate (ora al 43% dei consumi totali) se ne vanno 8.154 euro (+152 euro rispetto al 2021). La quota principale è rappresentata dalla voce abitazione (4.713 euro) ma il contributo maggiore all’incremento viene da energia, gas e carburanti (1.854 euro) che, nella media del 2022, raggiunge un’incidenza sul totale consumi del 9,7%, valore mai registrato prima. Questo avrà l’effetto di comprimere la spesa su molte aree delle spese libere con il rischio di deteriorare il clima di fiducia attuale e prospettico. Lo spiega l’Ufficio Studi di Confcommercio. Secondo il presidente dell’organizzazione, Carlo Sangalli, è ”necessario che l governo agisca più incisivamente su caro energia e cuneo fiscale”. Il desiderio di ritorno alla normalità – spiega Confcommercio – sta sostenendo, in questa prima parte dell’anno, i consumi delle famiglie con alcuni comparti in forte recupero – come il turismo e l’area della convivialità e del tempo libero – ma ci sono settori che ancora stentano, come l’automotive e l’abbigliamento. Un quadro che rischia un forte rallentamento, soprattutto dopo l’estate, a causa dell’impatto sul potere di acquisto delle famiglie dell’inflazione (prevista intorno al 7% nel 2022), degli aumenti dell’energia e delle spese obbligate; queste ultime, infatti, nel 2022 raggiungono la quota record del 42,9% sul totale dei consumi, il valore più alto di sempre, con un incremento dell’incidenza di 6,3 punti dal 1995 ad oggi.
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