di Daniela Mariano
MATERA- La Basilicata non ha aeroporti. Ma sul suo territorio ci sono delle aviosuperfici. Un progetto ora vuole tentare di valorizzarle, soprattutto quelle collocate in zone svantaggiate dal punto di vista dei collegamenti. «Possono contribuire a fornire servizi di pubblica utilità a comunità e territori legando vettori tradizionali come aerei ed elicotteri a quelli innovativi come velivoli elettrici, droni». Il progetto è stato illustrato oggi a Matera e promosso dai Gruppi di azione locale Lucus e Cittadella del Sapere, da Ptsclas, Profit to Share, che ha l’obiettivo di mettere in rete gli aeroporti rurali dell’Unione Europea. Per la Basilicata le infrastrutture della Valbasento e della Val d’Agri, per esempio, potrebbero svolgere questo ruolo come sta accadendo per alcuni scali in Finlandia, Slovenia ed Estonia. «Il programma – è stato detto durante l’incontro – necessita di una attivazione del lavoro di rete tra realta’ pubbliche e private, in relazione ai fabbisogni territoriali». Tra i servizi indicati, oltre ai collegamenti per passeggeri, ci sono anche collegamenti con droni, servizi di logistica, di emergenza e soccorso, la realizzazione di una scuola di aviazione e la trasformazione degli aeroporti rurali come eco hub innovativi.