di Daniela Mariano
Con tre progetti da 3,3 milioni di euro complessivi la Basilicata si candida a rimettere in funzione i beni confiscati. In totale sono 254 i progetti nel Mezzogiorno. I fondi sono previsti dal Pnrr e coinvolgono 166 Enti destinatari di beni confiscati finanziati che si trovano in sei regioni del Sud: Abruzzo, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Basilicata. Mancano all’appello la Sardegna e il Molise, che non sono risultati tra i territori assegnatari di fondi. Sono i risultati di un report di Libera che ha elaborato i dati pubblicati nel Decreto dell’Agenzia per la Coesione territoriale con la graduatoria dei soggetti assegnatari dei finanziamenti del Pnrr. Il piano di investimento complessivo è di 300 milioni di euro, suddiviso su due linee: la prima, con una dotazione finanziaria di circa 250 milioni e regolata da un Avviso pubblico; la seconda, con una dotazione di 50 milioni, a valere su una procedura concertativo-negoziale. «Dopo la pubblicazione della graduatoria – commenta Tatiana Giannone, referente beni confiscati di Libera – si entra nella fase operativa che dovra’ portare all’esecuzione degli interventi progettati dai Comuni. Sarà fondamentale monitorare con attenzione questi percorsi, perché i finanziamenti a disposizione vengano impiegati presto e bene». Secondo una prima elaborazione, in termini percentuali, la Basilicata si vede approvato il 100 per cento dei progetti presentati (3 su 3). Il numero più ampio di progetti finanziati si registra in Campania, con 75 progetti approvati e un investimento complessivo pari a oltre 109 milioni di euro. Seguono la Sicilia (64 progetti, per poco più di 83 milioni), la Calabria (59 progetti), la Puglia (40 progetti), l’Abruzzo (13 progetti) e Basilicata (3 progetti per 3,3 milioni di euro). «Incrociando questi dati – commenta Libera – con i dati sulla trasparenza degli Enti di adempiere all’obbligo di pubblicazione degli elenchi dei beni confiscati trasferiti al loro patrimonio indisponibile contenuti nel nostro dossier RimanDati le Regioni più virtuose sulla trasparenza dei dati vede in testa la Campania, con un punteggio di 35.9. Seguono la Puglia (28.0), la Calabria (18.9), la Sicilia (16.8) e l’Abruzzo (14.7). Chiude la Basilicata, con un ranking pari a 0. Questi dati- conclude Libera – ci raccontano come una quantità importante di finanziamenti sia stata destinata a regioni i cui Enti non brillano in fatto di trasparenza sui beni confiscati. Circostanza che, una volta di più , ci induce a richiedere con determinazione che si accresca la qualità e la quantità di informazioni pubblicate da parte dei Comuni sul patrimonio confiscato a loro destinato».