di Daniela Mariano
È forte e caparbia, una leader indiscussa, una sportiva determinata arrivata fino alla Vicepresidenza dell’A.I.C. (l’Associazione Italiana Calciatori), al Consiglio della F.I.G.C. (Federazione Italiana Gioco Calcio) e all’assemblea del C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale Italiano). Ha iniziato a giocare a pallone a sette anni, nel piazzale sotto casa, senza farsi tanti problemi per il fatto di essere l’unica ragazza. A diciassette anni ha debuttato in serie A, a diciannove in Nazionale. Ha messo sotto gli occhi di tutti proprio la questione del calcio femminile contribuendo, in modo semplice ma incisivo, al passaggio al professionismo anche per le donne, decretato della Federazione calcistica italiana – l’unica ad averlo fatto – solo da luglio 2022. Non ha mai perso occasione per ricordare, con garbo e decisione, quanto sia ancora lunga la strada per diffondere quella cultura sportiva capace di supportare i giovani talenti, di promuovere il rispetto, il fair play e, soprattutto, i diritti e i ruoli delle donne nello sport. Con la sua incessante lotta per l’eguaglianza ha ispirato un cartone animato e ha prestato il volto alla Barbie con lo slogan “Una grinta in grado di ispirare ogni bambina a perseguire sempre i propri sogni”. Suo papà è congolese, sua mamma triestina. È diventata, per questo, anche il simbolo di quella generazione multietnica che individua nella cultura e nell’identità di ognuno, il valore aggiunto del quotidiano vivere.
Al cospetto di Mattarella, dopo i Mondiali del 2019, è riuscita a trasmettere la reale misura del principio di uguaglianza sostanziale semplicemente dando lettura dell’Articolo 3 della Costituzione. Capitana della Juventus Women e della nazionale italiana di calcio femminile, continua a calpestare il prato verde animata da tanta passione e tanta altra voglia di cambiare le cose. Sara Gama è tutto questo. Soprattutto è la prova provata che le tre caratteristiche spesso attribuite al “gentil sesso” in tema di sport al femminile – troppo deboli, troppo emotive, poco competitive – hanno fondamento nel più retrogrado e stereotipato approccio alle questioni di genere. Domenica 22 gennaio 2023 sarà a Venosa, presso l’IISS “Quinto Orazio Flacco”, ospite della locale Sezione Fidapa BPW Italy, per ricevere il XXXII Premio Venosa Donne “Nada Bagnoli”. A fare gli onori di casa Marirosa Orlando, Presidente della Fidapa BPW Italy Sezione di Venosa che, insieme a Luciana Carretta Bagnoli, consegnerà il premio alla presenza delle autorità Fidapa: Eufemia Ippolito – Past Presidente Nazionale Fidapa Bpw Italy, Executive Finance Officer Bpw International e Legal Advice Task Force Chair 2021-2024, Anna Maria Elvira Musacchio – Segretaria Nazionale FIDAPA BPW Italy 2021-2023; Paola Santangelo, Vice Presidente FIDAPA BPW Italy Distretto Sud Est 2021-2023, Elisabetta Grande, Segretaria FIDAPA BPW Italy Distretto Sud Est 2021-2023. Interverranno la Sindaca del Comune di Venosa, Marianna Iovanni e la Dirigente dell’IISS “Q. O. Flacco” di Venosa, Mimma Carlomagno. Modererà il dibattito Oreste Lopomo, giornalista Caporedattore RAI. Graditi ospiti saranno tutti coloro disposti ad ascoltare la narrazione di una “questione” non prettamente femminile, che, al contrario, ci riguarda tutte e tutti. Una storia di pregiudizi, percezioni obsolete e bullismo gratuito che, vivaddio, grazie ad esempi positivi e propositivi come quello di Sara Gama, sta cedendo il passo ad una cultura “emancipata” e ad un’etica, personale e collettiva, davvero “affrancata”, in cui ogni presunzione di esistenza di ruoli sociali “naturali” viene lentamente sgretolata a vantaggio di un approccio inclusivo di gender equality, orientato a riconoscere le reali capacità, peculiarità e propensioni delle donne. Creare più accessibilità allo sport, lottare contro stereotipi di genere, aumentare la consapevolezza che nella società le donne siano parte attiva e non parte funzionale, può davvero fare invertire la rotta. Non mancate. Sarà certamente una serata interessante, dominata dalla “sorellanza” della Fidapa che, al di là di ogni banale sentimentalismo, si confermerà quale autentico stile di vita capace di rendere ciascuna donna protagonista del proprio futuro.