di Giovanni Gioioso
E’ stato formalizzato ufficialmente nei giorni scorsi il tavolo tecnico regionale sul Turismo delle Radici Lucane, che porterà a breve alla definizione di iniziative promozionali, momenti di confronto, itinerari della memoria e dell’identità dei lucani, azioni dirette a favorire i circuiti di turisti lucani residenti all’estero che vorranno immaginare percorsi emozionali e di conoscenza, ma soprattutto, di conoscenza dei luoghi da dove sono partiti i loro avi. Il tutto seguendo le modalità che verranno anche indicate dal Ministero degli Affari Esteri, in forma di diretta collaborazione, ma più nel dettaglio a ragione in termini di reti comuni e di dialogo aperto con le istituzioni locali, a partire dalle Province sino ai Comuni dove l’incidenza migratoria è stata alta e laddove sarà possibile attivare circuiti virtuosi per il fenomeno della “restanza” e del “ritorno”. A darne vita, subito dopo l’evento del Festival delle Spartenze promosso dall’Associazione Famiglia Lucana di Winterthur, sono state: la stessa Associazione Svizzera, il Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo, Filef Basilicata, Svimar, Distretto Le Terre di Aristeo, CTA Acli, Associazioni Radici, We Love Potenza. In qualità di partner l’Agenzia Fonzeca e la genealogista Valentina Mecca responsabile dettore per il Centro Studi, con l’adesione di Assud, in attesa di allargare il tavolo operativo stante le disponibilità già mostrate da altre associazioni operanti nella provincia di Matera. In definizione un protocollo operativo con Rete Destinazione Sud. L’intero progetto sarà sostanziato dal protocollo d’intesa con l’UNPLI di Basilicata che lo ha inserito nella sua programmazione pluriennale, in quella che è di fatto la rete organizzata nella dimensione promozionale, di conoscenza e di accoglienza dei nostri corregionali e che, seguendo lo schema sollecitato dai partecipanti, punti a definire aree omogenee anche extra provinciali, per i circuiti, che affronti le questioni legate alla emergenza posti letto, all’accoglienza in strutture di primo livello valorizzando il personale lucano da qualificare o già qualificato. Toccherà alla rete operativa che viene messa in campo anche attraverso giovani esperienze e professionalità, interagire con gli Sportelli Basilicata di diretta emanazione regionale e le associazioni dei lucani da intercettare con una continuità di eventi da promuovere in occasione degli arrivi per quello che deve essere un viaggio comune su cui l’associazionismo lucano si gioca la sua parte per non mancare l’appuntamento con il 2024.