di Daniela Mariano
I recenti cambiamenti climatici destano non poche preoccupazioni. L’uomo è così capace di distruggere gli equilibri terrestri? Senza dubbio l’inquinamento è frutto della sbagliata gestione dell’uomo delle proprie risorse produttive. Ma tutto questo a cui stiamo assistendo non dipende solo dalla responsabilità dell’uomo, ma ci sono diverse concause. Da un recente studio della Nasa, per esempio, si evince lo spostamento dell’asse terrestre di ben 10 metri nel 20mo secolo. Secondo Nature Comunications l’asse terrestre si è spostato di meno 12 gradi. Uno studio di Focus non solo conferma i 12 gradi di spostamento, ma approfondisce ulteriormente che la Terra è capace di capovolgersi nel giro di milioni di anni completamente, si tratta di un naturale processo. Sulla deriva dell’asse di rotazione terrestre la Nasa afferma che dipende da diverse motivazioni, come il continuo processo di cambiamento della crosta terrestre dovuto ai terremoti, dovuti ai movimenti interni della terra. Lo scioglimento dei ghiacciai provoca ancora di più tali trasformazioni. In diverse interventi, Zichichi ha messo in luce un altro motivo non meno trascurabile: il Sole sta emanando più radiazioni delle epoche precedenti, pienamente avvertite dal pianeta Terra. Il surriscaldamento dell’atmosfera e lo scioglimento dei ghiacci, secondo lo scienziato, dipende molto dall’aumento delle radiazioni solari. Non per ultimo, sulla terra arrivano le eruzioni dei vulcani, sia all’interno degli Oceani, sia quelli sopra il livello del mare. C’è però da considerare che le informazioni ufficiali sui cambiamenti climatici sono prevalentemente dettate dalla politica. Il manifesto firmato da ben 1500 scienziati sul cambiamento climatico asserisce che “la scienza del clima dovrebbe essere meno politica, mentre le politiche climatiche dovrebbero essere più scientifiche”, arrivando ad affermare ulteriormente e provocatoriamente: “L’emergenza climatica non esiste”. “Start Magazine” il 5 giugno scorso pubblica un’intervista ad uno degli scienziati firmatari di tale manifesto, il prof. Alberto Prestininzi, ordinario all’università La Sapienza di Roma di Geologia Applicata e Rischi Geologici. Un’organizzazione intergovernativa affidata all’Onu, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), finanziata da tutti i governi aderenti all’ONU, fin dal 1989 fornisce scadenze fisse del tipo: “abbiamo dieci anni per salvare il mondo”. Il professore ha invece dichiarato: “Tutto ciò che hanno previsto non è avvenuto. Tutti i dati che abbiamo ci dicono infatti che il pianeta non è mai stato bene come adesso. La massa vegetale del pianeta, negli ultimi 20 anni è aumentata del 30%. A me sembra che vi sia una volontà di confondere le acque anche utilizzando argomenti truffaldini, come quello di confondere il clima con l’inquinamento”. Il clima non ha nulla a che fare con l’inquinamento, il professore continua: “Certo, se continuiamo a sversare plastica negli oceani, o inquinare il suolo o le sorgenti d’acqua facciamo un’operazione sbagliata e miniamo la salute dell’uomo, ma non produciamo effetti sul clima”. Molti scendono in piazza per la tutela dell’ambiente, soprattutto giovani, i quali manifestano per l’eccesso di produzione di rifiuti diventata ingestibile. Prestinizi afferma: “Tutte questioni che con il clima non hanno nulla a che fare. Il clima dipende da altri fattori planetari e astrofisici, dal sole ecc. Da cose che nulla hanno a che vedere con la presenza di sostanze tossiche”. Certamente l’inquinamento va combattuto, soprattutto per il traffico di sostanze altamente tossiche gestito dalle mafie. Anche questo è un tema che andrebbe approfondito, ma non se ne parla molto, forse perché le mafie fanno il solito e comodo lavoro sporco degli Stati inefficienti? Infatti, i rifiuti radioattivi coinvolgono un traffico internazionale spaventoso! Prestinizi parla anche del tentativo dell’Europa di ridurre entro il 2030 del 40% dell’emissione dell’anidride carbonica, di cui tra l’altro si nutrono le piante, affermando: “A fronte di questa inutile operazione l’Europa fa pagare ai cittadini della Comunità, sotto diverse forme, mille miliardi l’anno”. Questi i motivi per cui 1500 scienziati (e la cifra sta crescendo) che studiano il clima hanno firmato il manifesto “There is No Climate Emergency”, affermando che l’emergenza climatica non esiste. Il geologo risponde a Maria Scopece: “Pensi che ci sono alcuni scienziati, come R. Lindzen che inizialmente facevano parte dell’IPCC, sono scappati via quando hanno verificato come funziona l’IPCC, che è gestita da economisti. Gli scienziati sono chiamati a fornire i dati, ma i report finali sono sintetizzati dagli economisti e dai rappresentanti politici dei diversi paesi, i quali non appartengono certamente al mondo della scienza. Ci sono tantissimi grandi ambientalisti che hanno abbandonato questa strada, come Patrick Moore di Greenpeace, ed è andato via da questa organizzazione o Michael Shellenberger, premiato ambientalista, che ha dichiarato: A nome degli ambientalisti chiedo scusa per l’allarmismo sul clima”. In merito all’alluvione nel Nord Italia, Prestinizi afferma: “Le immagini dell’Emilia Romagna alluvionata parlano chiaro: era una palude ora antropizzata. Aggiungo che se noi raccogliessimo l’acqua nelle dighe, potremmo evitare le piene, creare energia idroelettrica e, soprattutto, in estate, quando da noi c’è scarsità di pioggia, disporre di quantitativi d’acqua infiniti. L’Italia è il paese più piovoso d’Europa, per conviverci dobbiamo solo mettere in atto questi accorgimenti che la conoscenza ha fornito in maniera molto precisa”.