di Daniela Mariano
Anche in carcere lo sanno fare: cantava il grande Fabrizio De Andrè e forse è proprio così, non c’è luogo in Italia in cui non si sappia e magari non si possa approntare una moka o una più pratica cialda. Ricorre oggi, primo ottobre, la “Giornata Internazionale del Caffè” un vero e proprio simbolo di socialità, di creatività ma soprattutto di italianità nel mondo. Un rituale che si rinnova quotidianamente, talvolta più volte al dì e quasi inconsapevolmente, nella routine di chi ad una breve pausa sul luogo di lavoro o al termine di un pranzo abbina un buon caffè. L’appuntamento odierno è festeggiato dai 77 Stati membri dell’Organizzazione internazionale sul caffè (Ico) e dalle centinaia di associazioni sparse in tutto il mondo con lo scopo di promuovere questa bevanda antica e di dare attenzione al commercio equo e solidale supportando i coltivatori di caffè. Ogni anno in Italia si consumano di media 6 chili pro capite di caffè, circa 90 milioni di tazzine di caffè al giorno. Nel suo lungo viaggio dal produttore al consumatore il caffè racchiude le influenze, le tecniche di coltivazione, il clima e ovviamente il sapore di numerosi paesi: c’è il caffè verde figlio delle piantagioni del Brasile, della Colombia e dell’Etiopia, tra i principali produttori della varietà Arabica, quello dell’Africa Occidentale, dell’Indonesia e dell’India, definito coltivazione Robusta, che viene trasportato per migliaia di chilometri fino in Nord America e in Europa, dove sono situati i principali paesi consumatori, per trasformarsi grazie al processo di tostatura che conferisce al chicco il proprio aroma inconfondibile. Ed è proprio questo uno dei tratti distintivi del caffè italiano, un’arte che i maestri torrefattori italiani si tramandano di generazione in generazione: un processo fondamentale che richiede tempi e temperature diverse. La versatilità del caffè si conferma anche nella sua capacità di adattarsi alle tradizioni gastronomiche di ogni Paese, dando vita ad abbinamenti inusuali. Se in Italia può essere macchiato con il latte o bevande vegetali, abbinato sia a pietanze dolci che salate, come a frutta fresca, secca e yogurt, in Finlandia è spesso accostato al leipäjuusto, un formaggio lappone cotto a fiamma che si scioglie lentamente con il calore della bevanda, mentre il messicano caffè de olla è preparato in una pentola di terracotta. Paese che vai usanza che trovi con il tintinnio della tazzina e il profumo inebriante.