di Giovanni Gioioso
Attuale consigliere di opposizione. Papà di Edoardo e Allegra, classe ’89, avvocato e potentino. Anticipando tutti i competitor ha già annunciato la sua corsa municipale in qualità di candidato sindaco per la città capoluogo
Chi è Pierluigi Smaldone?
“Sono rientrato convintamente a Potenza dopo essermi formato a livello accademico e professionale fuori regione. Potenza nell’ultimo decennio ha cambiato volto. Una città depressa economicamente e socialmente che sembra non voler trovare le risorse e l’impegno necessari per ritornare ad essere stimolante, attrattiva ed inclusiva. Dinnanzi a tutto questo, se non mi fossi impegnato in prima persona, mi sarei sentito in colpa innanzitutto con me stesso. Rimanere a casa e criticare ciò che fanno gli altri non appartiene al mio carattere”
Smaldone, prima di entrare nel merito delle prossime elezioni comunali facciamo un passo indietro. Ritiene che le elezioni regionali in Basilicata, che precedono le amministrative a Potenza, possano in qualche modo influire?
“Dall’esito delle elezioni regionali certamente sarà possibile delineare un quadro approssimativo ma non indicativo in relazione all’indirizzo politico della Città capoluogo. Le elezioni comunali differiscono dalle elezioni regionali, c’è per esempio l’imprevedibilità del voto disgiunto. Nel 2019, dopo l’elezione del presidente Bardi, il centrodestra ha provato a sfruttare la scia dell’entusiasmo con non poche difficoltà imponendosi a Potenza solo al ballottaggio e per una manciata di voti, pertanto ritengo che le elezioni amministrative siano una partita diversa, tenuto conto del malgoverno degli ultimi anni … ”
Cosa intende per malgoverno?
“Del presunto, famoso e decantato buongoverno del centrodestra non c’è traccia. La Città capoluogo, ovvero la città dei servizi sta attraversando una fase di decadenza ed è sotto gli occhi di tutti, dal centro storico fino alle periferie. Il sindaco Guarente non è mai parso all’altezza delle sfide e ci ha spesso abituato ad atteggiamenti poco consoni al suo ruolo e a numerosi pasticci amministrativi. Potenza, duole ammetterlo, è una città in balia degli eventi e della fauna selvatica: dalle frane, al vento, alla pioggia, ai cinghiali, alle strade ai limiti della percorribilità. Questo non è ammissibile. Il primo punto del programma elettorale del centrodestra, per esempio, riguardava le barriere architettoniche e mi sembra che sia stato totalmente disatteso. Potenza deve tornare ad essere orgogliosamente un vero capoluogo, la maggioranza vivacchia e agisce quasi da opposizione, in primis a se stessa. Ora sono in netta difficoltà, in primavera ci rincorreranno”
Esiste una ricetta?
“Non mi nascondo dietro slogan, frasi fatte e populismo da social network. Mi onoro di rappresentare prima di tutto una squadra di donne e uomini e poi un progetto politico denominato Potenza Ritorna. Stiamo ultimando un programma e abbiamo le idee molto chiare ma come da tradizione sarà discusso insieme alle cittadine e ai cittadini. Non ho problemi ad affermare che è sicuramente possibile fare di più e fare meglio nel segno della discontinuità e del rinnovamento, valorizzando al massimo ciò che abbiamo. Studiare soluzioni, ascoltare e talvolta importare modelli virtuosi e plasmati sulla base di specifiche esigenze. Abbiamo tutte le carte in regola. Sono solito fare una metafora, ad oggi Potenza rappresenta pienamente una delle sue principali infrastrutture: è come il Musmeci, maestoso ma al tempo stesso decadente. Ovviamente è prioritario il ruolo dei cittadini che spesso non si distinguono per elevato senso civico, come nel caso del conferimento dei rifiuti. Il rispetto dei luoghi e degli spazi comuni è basilare”
Da dove nasce la sua candidatura?
“Nasce da un lavoro di squadra e da un nucleo di liste civiche animate da cittadini abituati a rimboccarsi le maniche con impegno e dedizione. Persone non rassegnate ad assistere inermi al declino di una città che invece deve al più presto ritornare a svolgere con dignità il suo ruolo di Capoluogo. E questa non è antipolitica, bensì politica, con la P maiuscola”
Questione autovelox di Varco d’Izzo che tanto ha indignato migliaia di automobilisti e le associazioni di consumatori: sarà un tema del programma elettorale?
“La sicurezza stradale è sempre un tema delicato ed una sfida per ogni amministratore. Ad oggi c’è un dibattito non sul dispositivo in quanto tale ma sul limite di velocità in vigore, tenuto conto della conformazione stradale sul quale è istallato. Dal momento che lo stesso si trova nei pressi dell’uscita di Potenza est, in Commissione ci è stato riferito che il limite di velocità non può essere superiore a 70km/h. Tuttavia alla mia proposta di spostare il dispositivo in modo tale da ‘allontanarlo’ dall’uscita, dove il limite di velocità sarebbe più accettabile, la Giunta è rimasta inerte. In tanti cittadini sorge il legittimo dubbio che quell’autovelox piuttosto che rappresentare un presidio di sicurezza stradale rappresenti un becero stratagemma per vessare i cittadini. Mi sembra che il leader di partito del sindaco Guarente e ministro dei Trasporti abbia le idee molto chiare sui così detti autovelox per fare cassa”.