di Giovanni Gioioso
Capitano Ultimo per la prima volta dopo anni, ha scoperto oggi il suo volto al teatro Quirino di Roma per affronterà la campagna elettorale senza maschere per “Libertà”, la lista creata da Cateno De Luca. «Dopo 31 anni scopro il volto», ha detto Sergio De Caprio. Politico e generale italiano, noto per l’arresto di Totò Riina, non si è mai tolto il passamontagna dal gennaio 1993. «Il mio gesto per le elezioni come “atto d’amore”. Così feci il mio lavoro da Carabiniere, così affronterò questa campagna», ha detto il Capitano Ultimo. Il carabiniere nel 1993 ha messo le manette ai polsi del boss di Cosa Nostra, Totò Riina. Conosciuto come Capitano Ultimo, il suo vero nome è Sergio De Caprio ed è nato a Montevarchi, in provincia di Arezzo, nel 1961. Ex allievo della ‘Nunziatella’, tenente al termine dell’Accademia Militare di Modena e formato nella Scuola Ufficiali di Roma, De Caprio chiede di essere trasferito in Sicilia poco più che ventenne, dove presta servizio per due anni come Comandante della Compagnia di Bagheria. Qui nel 1985, a soli 24 anni, arresta i latitanti Vincenzo Puccio e Antonino Gargano, braccio destro di Bernardo Provenzano e killer del Capitano dei Carabinieri Emanuele Basile. Dopo i risultati ottenuti in Sicilia nella lotta alla mafia, viene trasferito a Milano, dove diventa capitano del Ros (Raggruppamento operativo speciale). È qui che Ultimo fonda il Crimor, un’Unità Militare Combattente operativa a Palermo dal settembre 1992 e sciolta nel 1997. De Caprio ha spiegato nel 2017, su un post social, il perché della scelta di chiamarsi Capitano Ultimo: «Mi sono chiamato Ultimo quando ho capito che tutti volevano essere primi, volevano fare bella figura, volevano vincere, volevano farsi belli con i capi, volevano fare carriera con la K. Siccome a me non me ne frega proprio niente, dico a me ma anche a tanti altri carabinieri, il nostro onore e la nostra gloria maggiore è lavorare per la gente povera e basta, e nel momento in cui lo facciamo perché vogliamo qualcosa in cambio siamo porci traditori» aveva aggiunto.