Intervista al giurista Giuseppe Rossodivita, un cuore radicale accanto a Pannella ed oggi candidato alle elezioni europee per la Circoscrizione Sud tra le fila di Azione
di Giovanni Gioioso
Avv. Rossodivita, Radicale per 25 anni, una vita accanto a Marco Pannella, come suo avvocato di fiducia, come mai la candidatura con Azione?
“Premetto che sono ancora iscritto al Partito Radicale, che non è un soggetto elettorale, ma quello che posso serenamente affermare è che molti Socialisti, così come molti Radicali, dopo la scomparsa di Marco, si sono trovati senza una casa politica, idem per Repubblicani e Liberali i cui partiti sono di fatto scomparsi dalla scena politica. Azione invece subito dopo le Europee darà vita ad una fase costituente che si prefigge di riunire stabilmente coloro che si riconoscono in queste posizioni, in un soggetto politico non personalistico, con Congressi regolari, che ha l’ambizione di crescere e di durare. Insomma in Azione c’è un progetto politico, da altre parti si fanno biciclette elettorali e questo deve far davvero riflettere”
Lei cosa porterà in Azione?
“In primis la mia passione, la mia esperienza e la mia competenza professionale sulla difesa dei diritti civili che ritengo debbano avere sempre più maggior protagonismo in Azione. Ci sono ancora libertà e diritti da conquistare e ci sono quelli faticosamente conquistati da difendere. Un diritto non è per sempre, come le libertà, per toglierli basta un tratto di penna”
Teme l’astensionismo?
“La tendenza della scarsa partecipazione al voto è preoccupante, certo, ed il fatto che si voti di sabato e domenica non aiuta. Il timore è che vadano a votare solo i ‘tifosi’. Il consenso di Azione è un consenso di opinione non di clientele ed in un momento di delusione per la politica e di scarsa informazione molti potrebbero decidere di rimanere a casa. Sarebbe una sciagura”
Addirittura?
“Guardi queste elezioni per l’Europa sono davvero cruciali. Qui o si fa l’Europa o si muore, senza esagerazioni. Il mondo sta tornando a dividersi, la pace che abbiamo vissuto sinora da dopo il secondo conflitto mondiale temo stia per finire. In questo contesto, l’Italia, vecchia anagraficamente, debole economicamente, inesistente militarmente è una preda perfetta. Come ciascun paese Europeo visto singolarmente. Le super potenze Cina/Russia da un lato e USA dall’altro, dei singoli Paesi Europei, senza una politica estera comune, senza una difesa comune, senza una politica industriale comune, ne fanno un sol boccone. Penso sia molto pericoloso ed irresponsabile far credere a reti unificate agli Italiani che ci possa essere più Italia e meno Europa, contando sulla disinformazione di una larga fetta dell’elettorato circa le complesse questioni geopolitiche che le guerre a pochi chilometri da noi rappresentano solo in parte. Si stanno ridisegnando gli equilibri del mondo, piaccia o non piaccia l’Italia da sola, al di fuori un contesto di Europa Federale, ne rimarra’ schiacciata”
Allora vista l’importanza della consultazione ci dovrebbe essere una grande affluenza alle urne?
“Il problema è che di questi temi non si parla affatto in questa campagna elettorale. Si va avanti con il chiacchiericcio quotidiano della politica nostrana il cui massimo orizzonte spaziale è quello del giardino di casa e quello temporale è di una settimana. Nessuno spiega agli elettori che le famiglie politiche in Europa sono molto diverse da quelle Italiane e dunque nessuno spiega la diversità delle dinamiche con cui si formano le maggioranze. Ma in realtà nessuno spiega agli elettori neppure le funzioni del Parlamento Europeo o della Commissione. Così stando le cose il rischio è che poi vanno a votare solo i tifosi”.