di Giovanni Gioioso
L’Inps ha chiuso l’esercizio 2023 con un attivo di 2,063 miliardi. Grazie a questo risultato economico positivo e alla riduzione del debito nei confronti della tesoreria statale, il patrimonio netto dell’Istituto è passato da 23,221 miliardi di inizio esercizio a 29,784 miliardi al 31 dicembre dello scorso anno. A indicarlo è il progetto di rendiconto generale elaborato dal Cda dell’ente, presieduto da Gabriele Fava, su proposta del direttore generale, Valeria Vittimberga, in cui si sottolinea che il 2023 si è concluso con un avanzo finanziario di 12,188 miliardi, «derivante dal risultato di parte corrente (7,668 miliardi), e dal risultato in conto capitale (4,520 miliardi)». Il rendiconto dovrà essere valutato e approvato dal Civ dell’Istituto entro luglio. Le entrate contributive accertate sono risultate pari a 269,152 miliardi, in crescita di 13,014 miliardi (+5,1%) rispetto al dato del consuntivo precedente (256,138 miliardi). In un nota dell’Inps si afferma che il maggior incremento in valore assoluto riguarda le contribuzioni dei lavoratori dipendenti del settore privato (+5,7%) che hanno raggiunto i 173,006 miliardi mentre nell’anno precedente erano state pari a 163,657 miliardi. I contributi dei lavoratori autonomi sono lievitati del 5,8% per un totale di 23,218 miliardi e quelli dei dipendenti del settore pubblico hanno raggiunto i 62,324 miliardi (+2,9%). I contributi dei lavoratori parasubordinati e liberi professionisti hanno totalizzato 10,604 miliardi (+6,6%). Nella stessa nota dell’Istituto si fa notare che gli accertamenti derivanti dalle attività di vigilanza ispettiva sono ricompresi nelle entrate contributive e, al netto delle minori prestazioni erogate, hanno toccato gli 821 milioni: +14,19% sul 2022. Sul versante della spesa, nel 2023 l’Inps ha erogato prestazioni istituzionali per 398,063 miliardi, con un aumento di 17,345 miliardi (+4,6%) rispetto all’anno precedente. Le uscite per pensioni hanno raggiunto i 304,145 miliardi, facendo registrare una crescita del 7,4%, legata soprattutto al recupero dell’inflazione. In particolare, le pensioni private hanno pesato per 215,608 miliardi (+7,4%) e quelle pubbliche per 88,536 miliardi (+7,3%). La spesa per il Reddito di cittadinanza, che è stata pari a 6,69 miliardi, è risultata invece in calo del 16,8% sul 2022.