Una proposta legislativa sta attirando l’attenzione del corpo docente in tutta Italia: il riscatto laurea agevolato potrebbe significare una svolta significativa per le pensioni degli insegnanti. L’iniziativa prevede un contributo fisso di 900 euro all’anno per ogni anno di studi universitari riscattato, un costo simbolico rispetto agli attuali standard, che potrebbe permettere agli insegnanti di andare in pensione anticipata già a 61 anni, con 38 anni di contributi.
L’entusiasmo tra i docenti, soprattutto quelli nella fascia di età tra i 50 e i 60 anni, è palpabile. Se approvata, questa misura potrebbe migliorare significativamente le prospettive pensionistiche.
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Secondo la proposta, gli insegnanti in servizio potrebbero riscattare fino a cinque anni di corso di laurea pagando 900 euro per ciascun anno. Questo importo potrebbe essere versato anche in un’unica soluzione, a patto che gli anni da riscattare non siano già coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa.
A differenza delle opzioni attualmente disponibili, questa nuova misura non dipenderebbe dalla retribuzione dell’insegnante né dalla durata della sua carriera, rendendola più inclusiva e accessibile per tutti i docenti.
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La proposta si distingue nettamente dalle forme di riscatto laurea attualmente esistenti:
Riscatto ordinario: 30.000 – 40.000 euro
Riscatto agevolato (attuale): circa 5.300 euro l’anno
Nuovo riscatto laurea agevolato insegnanti: 900 euro l’anno
Questa differenza significativa potrebbe rivoluzionare l’accesso alla pensione anticipata per gli insegnanti, ponendo l’accento sul valore della formazione universitaria all’interno della loro carriera.
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Immagina un docente di 54 anni, con oltre 25 anni di insegnamento alle spalle e una laurea quadriennale conseguita negli anni ’80 o ’90. Se non ha mai riscattato i suoi anni di studio a causa dei costi elevati, potrebbe ora riscattare 4 anni universitari versando solo 3.600 euro. Questo gli consentirebbe di anticipare l’uscita dal lavoro a 61 anni, con almeno 38 anni di contributi previdenziali.
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Per molti insegnanti, questa proposta rappresenta una speranza concreta di una pensione più giusta, compensando i lunghi anni di formazione universitaria e le incertezze della carriera docente. Sebbene debba ancora superare l’esame parlamentare, l’interesse suscitato è un chiaro segnale che qualcosa sta cambiando in favore dei docenti.