“I dati pubblicati nell’ultimo rapporto di Bankitalia Calabria, sul piano dell’industria in senso stretto nonche’ su quelli occupazionali ed economici, com’era prevedibile, sono allarmanti, a maggior ragione perche’ si sono innestati su un contesto gia’ precedentemente critico”. E’ quanto afferma, in una nota, Massimo Covello, segretario generale della Fiom Cgil calabrese. “A fronte dei dati – prosegue Covello – non possiamo che ribadire con forza la necessita’ che anche nella nostra regione si debbano avviare una ‘politica industriale’ e una ‘politica attiva del lavoro’ capaci di sovvertire una condizione di declino strutturale. Serve qui ed ora una ricognizione puntuale della strumentazione di sostegno industriale attivabile nonche’ la definizione di un corposo ‘Piano di investimenti pubblici’ sui settori di forte impatto occupazionale funzionali anche al superamento di deficit strutturali come le reti telematiche banda larga ed ultralarga, trasportistiche, energetiche, idriche, della depurazione. E serve una attenta analisi dei ‘fabbisogni professionali’ delle filiere industriali presenti in regione per delineare una azione formativa capace di mobilitare tutte le risorse del Fse, oltre che quelle nazionali come Industria 4.0, il piano per il sud, oltre che rendere finalmente operative scelte di promozione territoriale come la Zes”. “Alla luce di questi dati, dopo averlo fatto unitariamente, torniamo a sollecitare l’Assessorato regionale alle Attivita’ produttive e le associazioni datoriali di categoria – sostiene ancora Covello – ad un confronto di merito. La sottovalutazione storica delle questioni industriali in Calabria deve essere superata. La Regione deve ripensare cosa produrre, come produrlo e perche’ produrlo. In questo la valorizzazione del buon lavoro e della buona impresa devono trovare elementi di sostegno pattizi, attraverso l’applicazione piena dei Ccnl, ma anche attraverso una regia politica ed istituzionale finora sempre mostratasi inadeguata se non del tutto inesistente. La Fiom- Cgil della Calabria ad ogni livello vuole concorrere al cambiamento necessario”