Ubi Banca è stata ammessa agli scambi in Piazza Affari dopo un supplemento d’asta di pre-apertura. Il titolo segna un rialzo dell’11,29% a 3,63 euro dopo il rilancio dell’Ops di Intesa (-1,08% a 1,81 euro), che agli 1,7 titoli per ogni azione ricevuta aggiunge 57 centesimi. I due titoli si allineano così al nuovo prezzo dell’offerta pubblica di scambio.
Intesa – Ubi: analisti, con rilancio più facile successo ops – Dopo il rilancio di Intesa Sanpaolo per l’Ops su Ubi banca, gli analisti finanziari sono concordi nel sostenere ora sarà più facile raggiungere l’obiettivo del 66,67% di adesioni. Ubs, inoltre, ritiene che l’offerta ora è destinata a “sorprendere il mercato”. Gli analisti di Hsbc credono che la mossa di Intesa Sanpaolo “convincerà gli azionisti di Ubi a partecipare all’offerta”. La componente in contanti ha un impatto “marginale sul Cet1 della nuova entità (si stima ora il 12,7%, -10 pbp vs. rispetto alla nostra stima precedente). L’Isp ha mantenuto tutti gli obiettivi finanziari dell’operazione invariati”. Ubi è ora valutata implicitamente 3,684 euro per azione (4,2 miliardi di euro) sulla base della “quotazione del titolo Intesa di venerdì più la componente cash di 0,57 euro (652 milioni di euro per il 100% di accettazione), quindi il 12,7% in più rispetto al prezzo del titolo Ubi Friday”, evidenziano gli analisti di Kepler Cheuvreux. Le condizioni migliorate dovrebbero consentire a Intesa di raggiungere l’obiettivo di raggiungere il 66,67% del capitale di Ubi che garantirebbe il controllo del “suo Egm e di conseguenza la fusione dei due banche e il raggiungimento di sinergie complete”. Il prezzo offerto per Ubi (implicito 3,605 euro sulla base di un rapporto di cambio 1,7x e 0,57 euro in contanti) è molto più alto della “nostra valutazione di Ubi standalone. Intesa Sanpaolo giustifica un prezzo così alto per le sinergie che si aspetta di ottenere (700 milioni di euro al lordo delle imposte entro il 2024)”, afferma Bank of America.