Ben venga la fiscalità agevolata per il costo del lavoro nel meridione, promossa dal ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, a condizione che sia resa strutturale e si accompagni al finanziamento agli investimenti delle IMPRESE”. Lo dichiara all’Adnkronos/Labitalia Giuseppe Arleo, coordinatore dell’Osservatorio per la ricostruzione economica dopo Covid-19 di Competere.eu, nell’analizzare le misure previste dal decreto agosto approvato dal consiglio dei ministri venerdì sera. “Agire sul costo del lavoro – spiega – come previsto nel dl agosto è sicuramente una operazione molto importante, perché produrrà risultati nel breve termine, in attesa degli effetti che altri incentivi avranno sugli investimenti. L’obiettivo è di salvaguardare l’occupazione aiutando le IMPRESE, con uno sgravio del 30% dei contributi previdenziali. Una misura che, oltre a consentire di conservare posti di lavoro, può incentivare nuove assunzioni a tempo indeterminato”. “E’ peraltro molto positivo – sostiene – che la decontribuzione riguardi sia i contratti a tempo indeterminato che quelli a termine, senza sovrapporsi con gli altri incentivi al lavoro, con l’obiettivo ambizioso di ridurne il costo del 10%. In questo modo si può favorire anche il rientro di giovani risorse qualificate dall’estero. Tutto ciò deve tuttavia integrarsi e non sostituirsi agli incentivi agli investimenti materiali e immateriali di cui hanno bisogno le IMPRESE al fine di meglio affrontare la sfida post-Covid”.
“La bontà ed i risultati – osserva Arleo – di una politica di incentivi al costo del lavoro, di cui sicuramente il sistema produttivo ha bisogno, saranno strettamente correlati alla capacità delle IMPRESE di essere flessibili, resilienti, nell’attuale periodo storico. Di qui la necessità che alla decontribuzione si affianchi una incisiva politica di finanziamenti agevolati agli investimenti”. “L’incentivo previsto – sottolinea – riguarda le IMPRESE del Sud localizzate in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Ha copertura, ad oggi, per il periodo ottobre-dicembre 2020, ma l’obiettivo governativo è di ottenere il placet da Bruxelles per utilizzare i fondi del Recovery fund al fine prolungare l’agevolazione, sia pure con graduali riduzioni, fino al 2029”. “Malgrado la misura non si estenda ai contributi Inail – precisa Arleo – sicuramente nel breve, se non vi sarà una nuova ondata della pandemia, gli effetti saranno positivi per le IMPRESE. Senza una attenta allocazione dei fondi derivanti dal recovery fund, si rischia tuttavia nel medio periodo di non avere gli effetti sperati sull’economia”.