Fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno, ponte sullo Stretto di Messina e infrastrutture, incentivi alle imprese, innovazione. Sono temi di grande attualità in questi giorni di cui l’Agi ha parlato con Aldo Ferrara, presidente designato di Unindustria Calabria.“Per importare imprese da fuori regione è necessario un pacchetto integrato di incentivi mirati e duraturi nel tempo” dice, indicando le priorità per lo sviluppo della regione e del Mezzogiorno. Nei giorni scorsi l’associazione degli industriali, come riporta l’Agi, ha partecipato alla Regione al tavolo del partenariato sulla nuova programmazione 2021-2027, presentando le sue proposte.
Un disegno organico per lo sviluppo
“La nostra visione e idea di futuro è ambiziosa – specifica Ferrara – e si sostanzia in un disegno organico fondato su grandi driver di sviluppo: infrastrutture e mobilità, attrazione degli investimenti e reshoring, innovazione dei sistemi produttivi e trasformazione digitale, finanza d’impresa, internazionalizzazione, cultura d’impresa e capitale umano. L’insieme di questi fattori è in grado di poter cambiare profondamente il futuro della Calabria e generare un ciclo di investimenti pubblici e privati orientati alla crescita di lungo periodo. È anzitutto necessario rafforzare e modernizzare il sistema produttivo esistente e incentivare sistematicamente gli investimenti in tecnologie e competenze digitali orientate su industria 4.0”.
-Per il presidente di Unindustria Calabria, inoltre, “altrettanto importanti saranno le politiche per l’internazionalizzazione e gli investimenti sul capitale umano. Nel primo caso è necessario fornire alle imprese un insieme coerente di servizi e agevolazioni in grado di accompagnarle in tutte le fasi di accesso o consolidamento sui mercati esteri, nel secondo caso formazione continua, competenze digitale, collaborazioni con Università, politiche attive sul lavoro dovranno essere delle vere e proprie leve competitive. Ma – prosegue Ferrara – è anche assolutamente necessario favorire l’allargamento e la crescita della base produttiva regionale, stimolando la nascita di nuove imprese e promuovendo nuovi investimenti. Imprenditorialità giovanile, femminile, investimenti regionali, nazionali e soprattutto reshoring”.
La Calabria può essere terreno fertile
Ferrara rileva, infatti, che “durante il lockdown il Paese ha scoperto di essersi spogliato di tantissime produzioni strategiche. Tutte le regioni italiane si stanno attrezzando per riportare produzioni che sono state decentralizzate in Cina, India o nei paesi dell’Est. La Calabria in questo contesto – dice – può diventare terreno fertile e giocarsi una grande partita. Ma per importare imprese da fuori regione e innestarle nel nostro tessuto produttivo è necessario un pacchetto integrato di incentivi mirati e duraturi nel tempo, capaci di implementare le misure previste dalle Zes che da sole evidentemente sono poco appetibili. Così come – spiega il presidente di Unindustria Calabria – è altrettanto necessario mettere subito mano alle aree industriali. Le nostre in questo momento sono abbandonate a se stesse: bisogna renderle attrattive, moderne ed efficienti. Solo creando tali convenienze, con una stretta correlazione tra politiche di incentivazione e adeguatezza logistica si possono recuperare i nostri territori a fattori di competitività significativa ed avviare politiche di scouting per un reshoring ad alto valore aggiunto, capace di attivare filiere e indotto sul territorio. Bene a tale proposito – conclude Ferrara – anche l’introduzione di un regime di fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno”.
Il ponte si può fare con tempi e costi certi
Ieri il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha parlato del ponte sullo Stretto. “Sarebbe un grande attrattore di investimenti” dice Ferrara, Ferrara osservando che “l’infrastruttura è ritornata al centro del dibattito nazionale. Sono al vaglio del governo più ipotesi, compresa la realizzazione di un tunnel. Con i fondi messi a disposizione dal Recovery Fund e una gestione commissariale il collegamento tra Reggio e Messina si può realizzare con tempi e costi certi. I benefici economici sono evidenti, migliaia i nuovi posti di lavoro, sarebbe un grande attrattore di investimenti. Non dimentichiamo – continua il presidente di Unindustria Calabria – che insiste sull’asse La Valletta-Helsinki, il famoso Corridoio 5 e quindi rappresenterebbe una grande infrastruttura europea attraverso la quale integrarci, anche simbolicamente, nelle economie europee più avanzate”.
Semplificare la burocrazia
Per il presidente degli industriali calabresi “bisogna dar vita a una decisiva azione di semplificazione burocratica, comprimendo al massimo i tempi tra ciò che si decide e ciò che si fa, e compiere uno sforzo straordinario negli investimenti materiali in infrastrutture logistiche, di trasporto e di rete digitale. Opere pubbliche, quindi, alcune fondamentali. L’Alta velocità, ma non quella che ci stanno propinando – precisa – che è solo ammodernamento della linea attuale, ma l’Av Larg tale da avere tempi di percorrenza Roma-Reggio Calabria in quasi tre ore. La messa in sicurezza del territorio, le infrastrutture digitali, il completamento della Statale 106 e dell’elettrificazione della linea jonica. Poi – afferma il presidente di Unindustria Calabria – il porto di Gioia Tauro che deve diventare un attrattore di investimenti per il retroporto, quindi non solo stoccaggio ma anche produzione: in tale direzione risulta strategico completare al più presto il gateway ferroviario e l’intermodalità con la vicina ex area Sir di Lamezia Terme, altra area industriale-logistica di grande potenzialità. Ciò innalzerebbe notevolmente l’indice di produttività economica dell’area”.