“Meno di un terzo dei prezzi di vendita al consumo dell’ortofrutta finisce agli agricoltori che spesso non riescono neppure a coprire i costi di produzione, con le angurie in offerta sui banchi di vendita della grande distribuzione fino a un centesimo al chilogrammo”. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia in una nota in cui parla di “pratiche commerciali sleali lungo la filiera che stanno provocando situazioni di crisi diffuse per i coltivatori di frutta estiva”. “Sono crollate le quotazioni di angurie e meloni gialli – spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – con prezzi pari ad una manciata di centesimi, che aggravano la crisi avvertita nei campi nelle province di Taranto, Lecce e Brindisi. Stessa sorte sta toccando alle pesche e alle nettarine, nelle culle produttive di Bari e Foggia. Servono un impegno di filiera e una visione strategica per salvare il frutteto pugliese che in 10 anni dal 2010 ad oggi si e’ ridotto del 26% per colpa del consumo del suolo, della tropicalizzazione che ha mangiato 21mila ettari di frutteto e scelte sbagliate di pianificazione e programmazione”. “Da una parte infatti ci sono gli effetti della crisi economica generata dal coronavirus – evidenzia Coldiretti – dall’altra le conseguenze del clima impazzito con il moltiplicarsi di eventi estremi come gelo, grandine, nubifragi, siccita’ e caldo torrido che compromettono le produzioni di frutta e verdura provocando la perdita del lavoro di un intero anno in molte aziende agricole”. “Uno scenario drammatico in cui – conclude Coldiretti – al danno si aggiunge la beffa di compensi al di sotto dei costi di produzioni a causa di distorsioni e speculazioni nella distribuzione del valore dal campo alla tavola per la gran parte degli ortaggi con i centesimi pagati ai produttori che diventano euro per i consumatori”.